“Le ditte già in difficoltà potrebbero essere messe in ginocchio, costrette ad indebitarsi ulteriormente per pagare dipendenti senza lavoro da svolgere. Questa situazione insostenibile che si potrebbe verificare perché il Decreto Rilancio ha disposto che le aziende che stanno usufruendo della cassa integrazione da marzo potranno continuare a farlo solo fino a metà giugno. Sempre il Decreto Rilancio vieta però i licenziamenti per crisi aziendali dovute all’emergenza Covid-19 da oggi fino al 17 agosto”. Così in una nota l’Unione Artigiani di Milano e Monza-Brianza che per voce del suo segretario generale Marco Accornero spiega: “Il combinato disposto di queste due misure comporta per le imprese almeno due mesi pieni, luglio e agosto, di impasse. Al venire meno della possibilità di avvalersi della cassa integrazione si sommerebbe il divieto di licenziare. Sarebbe una situazione insostenibile – rimarca Accornero – che denunciamo e per la quale chiediamo un immediato intervento del Governo. Numerose piccole e medie imprese artigiane che hanno sostenuto i propri operatori con la cassa integrazione, al suo venir meno avrebbero necessariamente, certo loro malgrado, optato per alcuni licenziamenti salvando però l’impresa e altri lavoratori. Con questa situazione, dopo agosto e con ancor più ditte al collasso causa indebitamento, i licenziamenti causa crisi potrebbero potenzialmente esplodere, se non portare numerose aziende alla chiusura definitiva. E’ necessario e urgente – conclude Accornero – rivedere l’applicazione di questi due provvedimenti alla luce anche di evidenti profili di incostituzionalità.”(mianews)
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