Dall’Ordine dei Farmacisti di Bergamo è partita una lettera aspramente polemica verso il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, che esprime tutto il loro sgomento per le affermazioni sul loro «ruolo circa la carenza di mascherine» e «disagio» per «i goffi tentativi di correggersi senza smentirsi».
I rappresentanti della categoria si sono sentititi profondamente danneggiati nell’immagine, come ha obiettato in particolare Davide Petrosillo, presidente della Federazione nazionale dei giovani farmacisti, a nome di 8mila farmacisti under 38. A scrivere però è stato Ernesto De Amici, il presidente dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Bergamo, una delle più colpite dal virus. “Attualmente in provincia di Bergamo, dove lavoro io, le mascherine non sono disponibili. Sono arrivate piccole forniture contingentate».
Sconvolgente poi è stata l’accusa di aver speculato sul prezzo delle chirurgiche, fissato per decreto a 61 centesimi. «Per lei – scrive De Amici – noi siamo gli approfittatori che speculano sulle sofferenze della gente. Per i bergamaschi siamo quelli che hanno rinunciato ad ogni contributo per non interrompere la fornitura di ossigeno, lavorando, di fatto, gratis. Eppure, siamo sempre gli stessi. Allora, qual è la verità?» chiede polemicamente. «Ovviamente – conclude De Amici nella lettera – non pretendo che mi creda sulla parola, ma si informi presso la dirigenza Ats di Bergamo. E poi, si vergogni».
Da parte sua il commissario Arcuri ha preferito non controbattere ma uscire con l’ annuncio della distribuzione da subito di oltre 10,5 milioni di mascherine «a tutte le regioni, al sistema sanitario, alle forze dell’ordine, alle aziende del trasporto pubblico locale, agli erogatori di servizi pubblici essenziali, alle Rsa pubbliche e private e alle polizie locali, nonchè – in quelle regioni che ne hanno fatto richiesta – a particolari categorie di cittadini, 10, 5 milioni di mascherine di varie tipologie». Nel caso l’annuncio si rivelasse finalmente veritiero si tratterebbe del numero più alto di mascherine dall’inizio dell’emergenza.
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