Come volevasi dimostrare, una volta dimezzato lo spazio per le automobili, corso Buenos Aires è diventato “più trafficato del casello di Melegnano direzione sud il primo di agosto” come fa notare Massimo Costa su Libero. E non era certo difficile capire quanto sia pericolosa una ciclabile in mezzo a due file di auto. Beh, ci credereste? Il progetto di quelle assurde piste per ciclisti è di un’agenzia pubblica della mobilità, l’Amat, di cui il Comune si avvale per la modica cifra di circa 8 milioni l’anno.
Come riferisce Libero “Dentro l’agenzia ci lavora un esercito di esperti che dovrebbe supportare l’amministrazione nei piani riguardante trasporti, ambiente e territorio. Dall’Area B alla viabilità, la giunta Pd ogni volta porta a supporto le relazioni dell’Amat.”
E l’agenzia può fregiarsi anche del progetto capolavoro sull’asse corso Venezia-Buenos Aires al centro delle polemiche (e delle imprecazioni) di questi ultimi giorni, come si legge sul suo sito: «Il progetto dell’amministrazione per una città più sostenibile e sicura è realizzato con il supporto della Direzione Mobilità Amat».
Risultato, né sicurezza, né sostenibilità, tanto che il Comune ha dovuto utilizzare pattuglie fisse di vigili per salvare i ciclisti, intanto che l’ingorgo si estende in viale Majno all’incrocio con via Belotti.
Ma il Comune non ha il senso del pudore «Miglioreremo la sincronizzazione dei semafori» è la tragicomica risposta allo scempio. Libero ribatte ” Tanto la colpa è sempre di qualcun altro: la Regione, la destra, i lavoratori che prendono la macchina per muoversi, le famigerate mamme col suv che portano i figli a scuola (e chi lo dice a Sala che le scuole sono chiuse da mesi?).
«Incredibile che Amat continui ad assumere dirigenti pur avendo sbagliato a disegnare le strisce per terra» «C’è stato un deleterio passaggio di competenze dalla polizia locale ad Amat e questo è il risultato»è la conclusione del capogruppo di Forza Italia , l’azzurro Fabrizio De Pasquale.
L’ultima uscita di Sala invece è stata : «Le nuove ciclabili sono un messaggio alla città. Non vogliamo vietare nulla ma vogliamo provare a usare questo periodo per portare avanti un cambiamento». Il messaggio la città l’ha recepito e la risposta potrebbe essere “Scelte con un po’ più di buonsenso e di rispetto per i cittadini erano facilmente perseguibili anche molto più a buon mercato “
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