In una Milano suo malgrado costretta a cambiare, anche i servizi dovranno essere più vicini a casa “a una distanza massima di 15 minuti a piedi”, così anche le edicole si reinventano e diventano sempre più digitali.
Dalla metà del mese di maggio, una rete di “sportelli di quartiere” ha iniziato a rendere disponibili certificati anagrafici e i milanesi sembrano apprezzare, almeno a giudicare dai numeri dato che nelle prime 15 attività abilitate in pochi giorni sono stati richiesti un migliaio di documenti.
Presto il numero di edicole abilitate aumenterà: «Altre venti edicole si sono già fatte avanti. Durante l’emergenza loro non hanno mai chiuso. E anche trasformandosi in sportelli anagrafici di quartiere vogliamo offrire un ulteriore servizio ai cittadini». dice Alessandro Rosa, il presidente del sindacato autonomo dei giornalai aderente a Confcommercio . «A breve dovremo lanciare anche una sorta di servizio di portierato, con la possibilità di entrare in contatto attraverso le edicole con l’imbianchino, l’idraulico o Pelettricista -dice Rosa -. Sul fronte del turismo, poi, già durante il periodo di Expo siamo diventati infopoint e stiamo lavorando con il Comune per vendere a brevissimo anche le audio guide per i visitatori di prossimità che la città vuole accogliere».
Le edicole si sono inoltre attrezzate con i 150 monitor che «permetteranno un’interazione sempre più diretta con le persone», come selfie ambientati da scattare e spedire come cartoline virtuali (sperimentati a Natale) alla possibilità in futuro di stampare biglietti dei mezzi.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845