Inizia oggi un viaggio nei Municipi Milanesi per raccontare che città andrà alle elezioni l’anno prossimo. Partiamo dal Municipio 1 con Giampaolo Berni Ferretti, che ci racconta la sua esperienza in prima persona contro il Covid 19
Ho letto che la Comunità Cinese di Milano è stata una delle prime ad agire in modo concreto
“Sì, per tutta risposta ai pregiudizi, la stessa Comunità Cinese di Milano Municipio 1 in data 19 marzo distribuiva le mascherine nelle cassette postali in molti civici del Municipio 1 e in data 20 marzo donavano 20.000 mascherine FFP3 all’Ospedale Sacco, Fatebenefratelli, Buzzi e Macedonio Melloni. Grazie a questa donazione i loro operatori hanno potuto continuare a lavorare in sicurezza (loro e dei loro assistiti).
In data 24 marzo donavano 1500 mascherine al sindacato SIULP delle forze dell’ordine. In data 22 marzo migliaia di mascherine all’Ospedale Sacco. Ci hanno cioè ricordato che per vincere questa guerra servono subito protezioni idonee per chi lavora in prima linea e servirebbe un controllo più incisivo del contagio tramite tamponi, controllo che al momento non sembra possibile, per i cittadini che presentano dei sintomi.”
L’ Area C
Comunque lei chiedeva il 3 marzo 2020, col Gruppo di Forza Italia in Municipio 1, la sospensione urgente dell’ Area C.
“Sì, Milano era già sottoposta a misure ristrettive che come conseguenza avevano modificato le abitudini dei cittadini e lo svolgersi delle varie attività. Infatti la presenza di turisti e studenti era già notevolmente ridotta, la circolazione di automezzi in città era diminuita in modo sensibile sia per la chiusura delle scuole e sia per la diffusione del telelavoro in città. Ritenuto che, i mezzi pubblici sono poco utilizzati dagli stessi milanesi per paura di possibili contagi; i cittadini ultra sessantacinquenni erano già consigliati delimitare al massimo l’uscita di casa evitando anche l’utilizzo dei mezzi pubblici; le attività commerciali, in particolare quelle del centro, erano già in grande difficoltà economica a causa dell’assenza di acquirenti, avventori e utenti; per far “ripartire Milano” oltre agli slogan della Giunta Comunale Dem servivano per noi scelte, decisioni e atti concreti perciò chiedavamo al il consiglio di Municipio 1 ritiene che sia utile sospendere l’Area C per il periodo di emergenza, al fine di favorire le attività commerciali del centro consentendo ai cittadini di fruire di tutta la città evitando situazione di possibile contagio.
(https://www.wikimilano.it/wiki/Archivio_Berni_Ferretti/L%27impegno_attuale/Mozione_Urgente:_SOSPENSIONE_AREA_C_PER_IL_PERIODO_DI_EMERGENZA_LEGATA_AL_CORONAVIRUS )
“Per tutta risposta ci siamo sentiti rispondere due volte dalla maggioranza Dem che non si rasentava nessuna urgenza di assumere suddetto provvedimento, perché il traffico in ingresso al Centro Storico di Milano (tramite corso di Porta Romana, alle 08.00 di mattina per loro non era nulla diminuito, anzi il Presidente Arrigoni, al mio incalzare, rispondeva testualmente “Mentre stamattina che pioveva il consigliere Berni prendeva il caffè io alle 08.00 di mattina già controllavo il traffico d’ingresso al centro, che non era per nulla diminuito”
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Curiosa come risposta. Lei come ha reagito?
“Abbiamo insieme a tutto il coordinamento di Forza Italia a Milano incominciato una durissima battaglia politica che porterà alla prima timida chiusura di Milano il 13 marzo u.s. dopo il clima aperitivo che scaccia la paura con Zingaretti delle settimane prima”
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Stupito, vista la pericolosità del virus descrittami dalla Comunità cinese di Milano già nel mese di gennaio-febbraio us., il 13 marzo a mezzo stampa sottolineavo in maniera provocatoria come “Oggi il Governo cinese ha regalato al Sacco ancora 1349 camici e 20milla guanti. In tutto questo il Ministro degli Esteri Di Maio non si vede e sente dall’insediamento e dopo le dichiarazioni gravissime di Zingaretti e Sgarbi (soprattutto)… Corre la domanda: Ma i servizi segreti l’Italia li ha? Se si cosa fanno? Verrebbe da dire dei mangiapane a tradimento”.
https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=822035384948480&id=100014260785292&__tn__=K-R https://www.osservatoremeneghino.info/13/03/2020/coronavirus-forza-italia-contro-i-servizi-segreti
Risposero gli stessi, pochi giorni dopo, asserendo che il Governo fu avvisato, ma che sottovalutò la gravità del morbo:
https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/21384399/coronavirus_rapporti_intelligence_governo_italiano_sapeva_problema_sottovalutato_agito_dopo_settimane.html?fbclid=IwAR3SNXLntKhMfWQmX_Jxzg_ze_u5domIlFtICN_hDfiutaip17L-ZGsNIZY#.XnPxGn6AyLQ.facebook
“In data 20 marzo 2020 a seguito dell’ennesimo decreto Cura Italia, con lettera pubblica all’Assessore Gallera, preoccupato soprattutto per la situazione del Carcere di San Vittore (Milano-Municipio 1) chiedevo alla luce degli artt. 123 e 124 del citato decreto (finalizzati a permettere agli istituti di pena di fronteggiare il coronavirus), Mi appellavo insieme all’amico Gianni Rubagotti del Partito Radicale, affinchè ogni detenuto che poteva accedere a queste misure, potesse trascorrere un periodo di quarantena ed in caso che non disponesse di una abitazione con un suo bagno personale dove passarla potesse ottenere più idonea soluzione abitativa tramite la Regione Lombardia.”
Non mi sembra che questa proposta sia passata, o sbaglio?
“Infatti il decreto in parola, davanti alla concreta possibilità che fra i reclusi ci siano contagiati asintomatici, lascia ahinoi tuttora una sola scelta al detenuto. Chi può accedere a questa misura alternativa si troverebbe di fronte a un bivio:
– o restare in carcere rischiando il contagio
– o ricongiungersi ai propri cari rischiando di contagiarli.
https://www.wikimilano.it/wiki/(20_marzo_2020)_Lettera_aperta_a_Gallera:_quarantena_per_i_detenuti_ai_domiciliari
Epidemia e Carestia
“In data 23 marzo durante la diretta FB condotta da Luigi Crespi in cui riassumevo quanto sopra, lanciavo la prossima sfida per la Politica Italiana: “NON POSSIAMO FERMARE UN’EPIDEMIA CREANDO UNA CARESTIA”, subito ripresa e fatta propria in poche ore dal Presidente Silvio Berlusconi
Che cosa succedeva dopo?
“In data 26 marzo, per le ragioni su esposte, mentre il Sindaco di Milano era completamente distratto dalla scelta per le candidature degli Ambrogini d’oro, per le ragioni su esposte chiedevo di poter assegnare il riconoscimento alla Comunità Cinese di Milano-Municipio 1, soprattutto al fine di sottolineare l’urgenza e l’indeffettibilità per vincere la guerra contro il Corona Virus che servono subito protezioni idonee per chi lavora in prima linea e servirebbe un controllo più incisivo del contagio tramite tamponi, controllo che al momento non sembra possibile, per i cittadini che presentano dei sintomi.”
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,