Giustizia dal latino “iustus”: giusto. L’enciclopedia degli orrori in queste settimane di scandali e intercettazioni di “giusto” non ha proprio nulla. Anzi, viene a spalancarsi l’abisso dell’aberrazione nel quale è piombata la giustizia in Italia. Le toghe politicizzate mostrano il vero volto di quello che a tutti gli effetti è diventato un partito politico, una casta ambiziosa e pericolosissima che nella logica della spartizione delle poltrone soppianta merito, competenza, giustizia, diritti preferendo il correntismo e la rappresentanza politica associativa disvelata perfettamente dall’inchiesta #Palamara. Ci troviamo difronte a una sorta di Manuale Cencelli, un potere nel potere che muove ossessivamente attacchi a #Berlusconi piuttosto che al centrodestra, con l’obiettivo di non farli governare, di screditarli, di arginarli. C’è di che rabbrividire, la democrazia è in forte pericolo, ma non solo per il senso di giustizia violato ma per i tanti magistrati infangati nel loro ruolo che con serietà e dedizione combattono ogni giorno mafia e criminalità. Hanno sputato sulla #Costituzione, hanno calpestato la democrazia, hanno tentato di uccidere la verità, serve per questo urgentemente una riforma corale della Giustizia e della Magistratura, una riforma armoniosa e strutturale che limiti i poteri e ne esalti i meriti: possiamo vincere la battaglia madre di tutte le battaglie di #ForzaItalia. Ma ora, con coraggio.
Giorgio Mulè deputato Forza Italia
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