Prof. Gerolamo Sirchia: “Per il vaccino anti Covid obbligo conciliazione tra salute pubblica e giusto guadagno”

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Spiega a Interris il prof.  Gerolamo Sirchia  “Le autorità sanitarie devono correggere alcune storture. Il sistema non funziona, per esempio, se l’industria investe e produce solo alcuni farmaci remunerativi come le statine a svantaggio dei medicinali per le malattie infettive. Va definito il giusto guadagno del privato, cioè quanto le case farmaceutiche devono ricevere come remunerazione senza speculazioni…È un equilibrio difficile da trovare. L’impresa punta al massimo guardagno e il privato al massimo risparmio. Le autorità sanitarie devono intervenire per equilibrare queste due opposte esigenze”. E per il vaccino anti Coronavirus?  “Sono impegnate in prima linea numerose case farmaceutiche. Avrà la meglio chi garantirà un vaccino sicuro ed efficace. Bisogna vedere a quali prezzi sarà commercializzato. Siamo ancori lontani dal traguardo. Non basterà un anno per avere a disposizione, su larga scala, le dosi necessarie”.

Una riflessione  “Quali sistemi sanitari potranno pagare i vaccini? I paesi ricchi. Non si può realisticamente contare sul fatto che le case farmaceutiche li mettano a disposizione gratuitamente delle nazioni povere, perciò serve qualche organismo internazionale che contribuisca a pagare per loro. Non è solo questione di beneficienza ma di salvaguardia planetaria. Per l’Africa e l’India, per esempio, potranno intervenire fondi caritativi ma non basta. Servono miliardi di dollari messi a disposizione da organismi sovranazionali affinché anche i paesi poveri possano accedere al vaccino. Trovare queste risorse è nell’interesse anche dei paesi ricchi, altrimenti ii rischio mondiale non diminuirà….C’è bisogno di un equilibrio nella disponibilità del vaccino che richiede l’attenzione delle Nazioni Unite, oltreché dell’Organizzazione mondiale della sanità al centro delle polemiche per la sua eccessiva politicizzazione. L’Onu si è indebolita negli anni e manca un punto di riferimento affidabile. Per riequilibrare il sistema e garantire un accesso equo al vaccino servono finanziamenti internazionali”.

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