Buona Domenica amici calciofili, si è conclusa la fase di ritorno delle semifinali di Coppa Italia che hanno inaugurato questo nuovo calcio “silente”. Dopo Juventus e Milan di Venerdì, finita in parità con i bianconeri che disputeranno la finale, anche Napoli e Inter si sono affrontate ieri sera nello stesso clima anomalo, caratterizzato da uno stadio deserto e dalle uniche voci udibili, quelle degli allenatori, dei giocatori e dell’arbitro. Nessuna vittoria nelle due partite, dunque, e soltanto 2 gol. Uno ciascuno tra Napoli e Inter, che però qualifica gli azzurri di Gattuso in virtù della vittoria (0-1) ottenuta all’andata a S.Siro. Una partita in cui i numeri parlano quasi tutti a favore dell’Inter, tranne uno: quello del gol di Mertens che non solo pareggia il gol di Eriksen dopo appena 2 minuti, con cui l’Inter è stata in vantaggio per quasi tutto il primo tempo, ma consacra il centravanti belga come miglior realizzatore nella storia del Napoli, superando Hamsik con il gol n.122. Inter che ha giocato su ritmi piuttosto blandi, come del resto anche il Napoli, ed era comprensibile dopo una sosta anomala di quasi 3 mesi. Ma nonostante il maggior possesso palla, il miglior gioco in particolare nel primo tempo e nel finale, il gran numero di tiri e occasioni fioccate verso la porta di Ospina, è stato proprio quest’ultimo, il portiere napoletano, l’artefice della qualificazione della squadra di Gattuso. Una serie di parate da campione che ha negato all’Inter almeno 3 gol, e un lancio geniale verso Insigne che ha infilato una ripartenza fatale all’Inter, conclusa con il passaggio a Mertens che segna con la difesa nerazzurra nettamente sorpresa in contropiede. Per l’Inter, serata da dimenticare per Lautaro, assente mentalmente e spento agonisticamente. Da rivedere, ma Conte deve necessariamente chiarire subito la situazione: se il giocatore ha in mente ormai il Barcellona, rimanga fuori e lasci spazio a Sanchez in attesa di un degno sostituto.
Quanto a Juventus e Milan, l’avvio è stato scoppiettante da parte bianconera, con i rossoneri in chiara difficoltà contro una Juventus che, per almeno 20 minuti, ha dominato e avrebbe potuto infliggere un pesante risultato agli avversari. Invece, qualcosa è andato storto e il segno lo fornisce proprio quel celebrato CR7 che si vociferava fosse in forma eccellente. Si procura un rigore al 16′, grazie ad un’azione in cui manda la palla a sbattere sul gomito largo di Conti, ma poi grazia Donnarumma tirando troppo angolato, e la palla esce dopo aver picchiato contro il palo interno alla destra del portiere. Non è dal lui, e il resto della partita lo conferma: non incide, rimane ai margini e mostra qualche malinteso anche con i compagni, specie Dybala. Il Milan, invece, rimane in 10 appena scampato il pericolo sul rigore fallito da Ronaldo. Brutto fallo di Rebic su Danilo, e rosso diretto, ma la squadra sembra avvantaggiarsene e inizia a giocare con maggior convinzione, riuscendo a tratti a creare qualche difficoltà alla difesa bianconera. Le fatiche affiorano da ambo le parti, ma in ogni caso è la Juventus a creare più gioco e occasioni, pur con ritmi rallentati. Qualche parata di Donnarumma nel finale evita anche una sconfitta, forse immeritata nel complesso, visto che il pareggio era stato anche il risultato dell’andata, ma per la Juve il gol in trasferta è valso la qualificazione. Ora sfiderà il Napoli il 17 per la finale, concludendo almeno questa prima fase della stagione. Il resto, però, con la ripresa del campionato a ritmi serratissimi, sarà un’impresa per tutti in vista dell’arrivo dell’estate e del caldo, che si teme in campo taglierà parecchie gambe. Staremo a vedere, intanto arrivederci ai prossimi appuntamenti dal 20 Giugno (recuperi della 25a giornata).