Ma ricordate? Vent’anni fa nel primo e glorioso Grande Fratello, baciava castamente i piedini di Marina La Rosa, l’imprendibile ragazza bella del reality. Era commovente, tenero, indeciso, ma quei piedi erano evidentemente irresistibili. Rocco Casalino è nato così per il grande pubblico, ma con il sogno di far carriera, di farsi ammirare con rispetto e, dopo vari tentativi, approda nel mondo variegato e dispersivo dei 5 Stelle. Non so perché, non c’ero, ma il movimento lo sceglie come portavoce, premier ombra di Conte. Probabilmente ha giovato nel suo curriculum, la figura dritta come una scopa, abiti su misura per competere con quella pochette, emblema di eleganza, del premier. E qui l’intelligenza del nuovo Richelieu è decollata, ha dato impulso all’indecisione, ha suggerito manovrine da scuola elementare, ha, infine, partorito l’idea degli Stati Generali. Un trionfo. Versailles ha provato vergogna, le auto blu hanno fatto un monte di straordinari e poco importa che si parli e poi ancora, a settembre si vedrà. E se molti italiani vedono le vacanze con il binocolo, per i politici sono doverose. Casalino ha finalmente realizzato un contesto degno di questo Governo, in cui spargere a piene mani il suo savoir faire. E si vedeva già là, al tavolo dei vip, suggeritore occulto, mediatore di livello, indispensabile. E, scrive Dagospia“Rocco Casalino è appena arrivato a Villa Pamphilj, per un altro aperitivo (copyright Matteo Salvini) del premier Giuseppe Conte con i rappresentanti delle imprese. Ma appena farà ingresso nella sala allestita dal cerimoniale della presidenza del consiglio dei ministri, il portavoce del governo troverà una brutta sorpresa. Il suo posto infatti, inizialmente previsto al tavolo assieme a tutti i ministri, è stato spostato nella più opportuna seconda fila, quella di consueto lasciata agli staff. Per l’ex gieffino un declassamento non gradito.” Ma chi è stato?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano