Primo, chi non vuole o non può utilizzare la bicicletta (io non posso), non deve essere obbligato, colpevolizzato, punito, discriminato, a favore dei fanatici del pedale: quelli senza costi di assicurazione, targa, bollo, manutenzione. Quelli del io l’auto la uso poco (perché l’auto ce l’hanno, e sempre in box), voglio andare in bici e gli altri si devono spostare quando passo io. A Milano non c’è spazio per tutti e la viabilità è stata creata ed adattata per decenni alle auto – che produciamo anche in Italia – ed ai mezzi dell’ATM. NON ALLE BICILETTE e, men che meno, ai DEMENZIALI MONOPATTINI.
Secondo, a me piace guidare, mi piace andare in auto, sto bene mentre guido, e non voglio avere biciclette che ostacolano e degradano e rendono pericolosa la mia gioiosa guida.
Terzo, se c’è qualche idiota che crede che il Covid sia favorito dallo smog o che andando tutti in bicicletta a Milano risolveremo il problema dell’inquinamento della Pianura Pandana, è meglio si faccia curare da uno di quelli bravi.
Quarto, se qualche idiota crede che distruggere la viabilità di viale Monza e Bisceglie-Bande Nere apporti più benefici che danni, è meglio si faccia curare da uno di quelli che cura quelli bravi. ….
Marco
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Caro Marco sei tu che devi farti curare.
Caro Anton io sto benissimo, basta non avere biciclettari tra le balle.
Magari sei tu con la tuoi 8 metri quadri di auto che stai fra le balle
È giusto, inevitabile e irreversibile.
La mobilità sta cambiando, deve cambiare.
L’organizzazione del lavoro sta cambiando.
L’organizzazione della viabilità sta cambiando.
Prima lo capiscono anche gli irriducibili del motore a scoppio, meglio sarà.
Il cambiamento è in atto.
Adesso.
Ed è un cambiamento in meglio, da tutti i punti di vista.
si certo, perche a te non hanno tolto il parcheggio sotto casa per mettere una di queste piste ciclabilli!!…
Ma ha mai pensato che le due cose possano coesistere per portare un’evoluzione anche nel campo della micromobilità (come ad’esempio un obbligo di assicurazione e targa)? Faccio un paio di esempi prendendo in considerazione alcuni punti da lei elencati. Lei ha detto che non vuole bici o monopattini che intralciano la sua guida, infatti una ciclabile toglierebbe dai piedi (e dai guai) tanti ciclisti e monopattini che per via di strade vecchie di anni sono costretti ad andare a zonzo in mezzo alle balle (su questo punto sarei contento dato che quelle poche volte che guido mi da fastidio avere un ciclista davanti che non si sa mai come sorpassare). In questo modo la sua passione per la guida ne trarrà vantaggio e meno ostacoli e meno rischi e tutti potranno avere il loro spazio perchè non si tratta di togliere spazio, ma di crearne di nuovo. Per quanto riguarda lo smog, beh sicuramente avere migliaia di macchine che per 24/24 girano per Milano( prendo Milano come esempio per via della sua densità) diciamo che sicuramente non aiuta. Alimemtano un circolo vizioso che potrebbe gradualmente e lentamente diminuire utilizzando mezzi ad impatto zero. Lo dicono gli studi fatti da persone del settore, che le piaccia o no. Aggiungo che non è lo smog in sè a favorire il la diffusione del covid (e non solo), ma tutto quello che ne consegue con la sua inalazione: malattie respiratorie, indebolimento, tosse e raffreddori cronici, infiammazioni alle vie respiratorie. Se non ci crede può fare un esperimento: si chiuda in un box e accenda il motore della sua auto, in pochi minuti morirebbe asfissiato. Questo è quello che sta succedendo in larga scala al mondo intero, ma lentamente e inesorabilmente. Non lo prenda come un discorso da hipster, ma come un messaggio sul quale riflettere. Io adoro le macchine e i motori e adro guidare, ma trovo senza senso usare la macchina per fare 1000mt e se un giorno dovessi avere un figlio/a preferirei che cresca in un mondo un po’ più pulito. Ovviamente questa è la mia idea espressa per avere un confronto e non per insultare.
Diciamo che :
“sto bene mentre guido, e non voglio avere biciclette che ostacolano e degradano e rendono pericolosa la mia gioiosa guida.”
chiarisce il perchè ogni tot un ciclista, o magari un altro fastidioso pedone, crepa schiacciato da un automobilista troppo distratto da se stesso.
Primo: le nostre città, medievali, rinascimentali ottocentesche non sono state create per le auto. Non sono città americane con vialoni e villette con il praticello e l’immancabile box. Hanno vicoli, piazze e gli edifici sono addossati gli uni agli altri. L’auto è un corpo estraneo. Occupa spazio ed ingombra. Un solo autista per 6/8mq di spazio rubati agli altri cittadini.
Secondo. A me piace guidare la bicicletta ed il monopattino. Godo nel guidarli e non voglio che le auto mi ammorbino l’aria. Io sono a posto con la mia coscienza e non contribuisco alla morte di migliaia di malati di cancro ai polmoni.
Terzo. Se non facciamo qualcosa non si risolverà mai il problema dell’inquinamento e proprio il covid ha dimostrato che guarda caso siamo proprio noi che creiamo lo smog. Infatti durante la pandemia a Milano finalmente si respirava.
Quarto. Volevo consigliarti un buon medico ma credo che sia inutile perché per la stupidità non c’è alcuna cura.
Decenni di errori si possono correggere. In Italia inoltre produciamo biciclette mentre le industrie automobilistiche si stanno spostando altrove.
E i poveri cristi che abitano dentro Milano nei condomini e non hanno la macchina come fanno a spostarci senza i velocipedi spiegarmelo.
Perchè il centro delle città italiane ha le strade strette e nelle periferie non hanno mai previsto piste ciclabili; perchè la civiltà dell’automobile ha condizionato lo stile di vita di coloro nati prima del 1990; perchè l’auto paga bollo assicurazione e carburante le biciclette no, perchè l’auto è comoda e non necessità di sforzo fisico, perchè l’auto è utile per trasportare la spesa e le cose ingombranti oltre alla famiglia; perchè per avere una riduzione solo del 10% degli inquinanti devi fermate TUTTE le attività antropiche nella pianura Padana; perchè il pensiero eco talebano, onnubilatore di menti semplici, fa credere nella radiosa rivincita della Natura, mentre il rallentamento della mutazione ambientale non potrà essere attuato se non con la scomparsa fisica di miliardi di colpevoli inquinatori; perchè oltre al tumore ai polmoni c’è anche quello al colon, al seno, alla prostata, l’infarto, l’ictus ed il covid.
Dagli anni sessanta decenni di lotte sindacali e sanitarie hanno già enormemente migliorato le condizioni di vita nei luoghi di lavoro, ridotto le emissioni gassose ed il tabagismo. Adesso voi pensate che andando in bicicletta non morirete più o che i ghiacciai ricresceranno?
Prima di cambiare così profondamente il sistema viario milanese bisognava informare la cittadinanza dei pro, dei contro e dei costi ed indire un referendum confermativo, con l’assenso dei due terzi degli aventi diritto al voto. Se no la possiamo catalogare come dittatura alla koreana.
Come commentare un pensiero che viene direttamente dal paleolitico? Milano e’ inquinatissima, invivibile, brutta e pericolosissima ed e’ solo colpa delle migliaia di Marco che abitano questa citta’ e ovviamente di quel giullare cantastorie del loro sindaco (che si pavoneggia confermando di aver messo non so quanti km di piste ciclabili a Milano ma in realta’ sono pezzetti di 100 o 200 metri tra una rotonda e una strada a fondo chiuso, piene di buche e di tombini e praticamente fatte da una linea bianca non sempre a norma e spesso ormai cancellata).
Marco, vai da uno bravo che ti possa aiutare.