Ieri mattina, a Firenze, a Palazzo Vecchio, si è svolta la conferenza stampa di presentazione della manifestazione nazionale sulla scuola, indetta dal comitato “Priorità alla Scuola”, che si svolgerà giovedì 25 giugno in 60 città italiane, tra le quali anche Milano, per chiedere la riapertura delle scuole in presenza e in sicurezza di tutte le scuole, dai nidi alle università, a tempo pieno. Durante la conferenza stampa sono intervenuti Costanza Margiotta e Filippo Benfante, membri del coordinamento nazionale del Comitato Priorità, e Clementina Addorisio, docente. “Da più di tre mesi – ha dichiarato Costanza Margiotta – chiediamo la riapertura della scuola a settembre in presenza e in sicurezza. Ora finalmente sappiamo che la scuola riaprirà il 14 settembre, ma non conosciamo ancora le modalità. Ora inizia il countdown: tra 70 giorni ricomincia l’anno scolastico e per questo motivo il nostro grido in piazza sarà “Ora o mai più: spazio per la scuola, spazio alla scuola”. Ci teniamo a ricordare che il 18 aprile abbiamo scritto una lettera alla ministra Lucia Azzolina, alla quale non ha mai risposto. Anche dopo la manifestazione del 23 maggio in 19 città dal Governo non è giunto alcun segnale. Il 4 giugno – ha proseguito – la ministra Azzolina ha convocato sindacati, associazioni di genitori e studenti a partecipare a un incontro sulla scuola, purtroppo il comitato “Priorità alla scuola” non è stato invitato. Molte delle organizzazioni che hanno partecipato a quel tavolo hanno aderito alla nostra manifestazione del 25 giugno, che si svolgerà in 60 città, il triplo rispetto alle 19 città dove si è svolta la prima mobilitazione indetta dal comitato lo scorso 23 maggio.
Siamo molto soddisfatti – ha concluso Costanza Margiotta – che 48 organizzazioni legate al mondo dell’educazione dell’istruzione, dal nido all’università, aderiscano alla nostra manifestazione”. “Chiediamo di mettere la Scuola Pubblica al centro dell’agenda politica – ha dichiarato Filippo Benfante – : una Scuola intesa non solo come luogo dove si impara e si studia, ma come luogo di socializzazione, di sviluppo delle relazioni e dell’autonomia, della convivenza, del confronto e della condivisione con altri in uno spazio pubblico, di cui si è allo stesso tempo fruitori e custodi. Senza scuola, non c’è politica, non c’è giustizia, non c’è uguaglianza, non c’è crescita – né umana, né economica. Basta – ha concluso Benfante – con la retorica della cultura e del patrimonio in un Paese dove ha riaperto tutto tranne scuole, biblioteche e archivi”. “La didattica è relazione – ha spiegato la docente Clementina Addorisio. Non è possibile pensare alla scuola, all’università, ai luoghi dove nasce, si coltiva e si consuma cultura come a luoghi privi di relazioni umane. Qui bambini, alunni, e studenti sviluppano le proprie capacità critiche che nascono solo da un continuo confronto e dai continui stimoli che solo la scuola “dal vivo” ti consente di avere. La didattica a distanza – ha concluso Addorisio – è stata uno strumento di emergenza e tale deve rimanere per il bene delle nuove generazioni, che sono il futuro del nostro Paese”. (mianews)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845