Alessandro Fidato, chief operation officer di Sea, durante l’audizione in commissione regionale, ha espresso tutte le proprie perplessità sull’eccessiva penalizzazione che le norme anti-coronavirus hanno portato all’aeroporto di Linate «che rimane strategico per Sea» ma «purtroppo oggi i volumi» di transito «sono talmente ridotti che ci chiediamo – ha affermato – se ha senso riaprire un terminal per tenerlo vuoto». «Considerati i volumi e in considerazione dei lavori in corso a Linate, la cui capacità è notevolmente ridotta dalle attuali regole per il distanziamento – ha aggiunto -, Sea ha deciso di concentrare le sue operazioni a Malpensa,» l’altro aeroporto della città, che ha una pista lunga quasi il doppio di quella di Linate, «da cui si possono operare non solo voli domestici e intra-Ue ma anche verso destinazioni extra-Ue, cosa che non potrebbe essere fatta da Linate».
Nonostante il terminal passeggeri di Linate sia chiuso dal 16 marzo, Fidato ha sottolineato che la sua pista «è pienamente operativa per i voli di emergenza, i voli di Stato, i voli sanitari e delle protezione civile. Quindi Linate ha continuato ad avere un ruolo determinante per continuare a far fronte all’emergenza sanitaria e a supportare il sistema Italia»
Il manager ha spiegato che nello scalo ha riaperto il terminal di aviazione generale di Sea Prime e saranno investiti 32 milioni di euro, 18 solo nella riqualificazione del terminal. «Questa è la conferma che questo aeroporto è e rimane strategico per Sea.»
Il traffico aereo negli scali milanesi, Malpensa soprattutto, secondo Fidato non potrà tornare a pieno regime prima del 2022. La crisi «senza precedenti nella storia dell’aviazione civile», ha infatti prodotto effetti inimmaginabili. «Ad aprile abbiamo avuto circa 600 passeggeri al giorno, tra arrivi e partenze, a maggio siamo passati a 1.300, poi dall’i al 15 giugno c’è stato un primo incremento. Numeri estremamente bassi, rispetto al traffico giornaliero preCovid di 110.000 passeggeri al giorno»,
Il ricorso alla cassa integrazione ha coinvolto 2.700 lavoratori: 1.600 a Malpensa e 1.100 a Linate .
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