Prova di italiano truccata, finti matrimoni, documentazione ad hoc: una rete per favorire l’immigrazione clandestina.

Milano

Immigrati clandestini, prevalentemente nordafricani, conoscitori delle leggi italiane che servono per i loro fini, e una buona dose di abilità per abbracciare violazioni e illegalità pur di restare a Milano. La vogliamo chiamare integrazione fai da te a dispetto dell’assenza delle istituzioni? “Gli agenti hanno scoperto l’esistenza di una rete di personaggi, prevalentemente nordafricani (titolari di Caf o centri disbrigo pratiche per extracomunitari), dediti a traffici e commerci di varia natura, spesso illeciti, e quindi un complesso di violazioni ed irregolarità con cui sono stati sistematicamente conseguiti documenti propedeutici all’ottenimento del permesso di soggiorno. Più nel dettaglio, secondo quanto ricostruito dagli agenti, “sistemavano” le pratiche e i documenti affinché fossero perfetti agli occhi della prefettura, anche se la realtà era tutt’altra”, annota MilanoToday.

In sintesi: cinque persone sono state arrestate (due in carcere e tre ai domiciliari) e 78 indagate per matrimoni fittizi e falsi esami di conoscenza della lingua italiana per favorire l’immigrazione clandestina. I test erano precompilati con risposte esatte e, per non destare sospetti, con una sbagliata. Il costo per superare il finto esame di lingua italiana era di 500 euro.

I poliziotti di Milano, nel dettaglio, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due italiani e tre stranieri responsabili, a vario titolo, di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, induzione al falso ideologico in atti pubblici, corruzione e rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, dietro compenso di danaro.

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