Hanno presentato ricorso al Tribunale del Riesame nella speranza di ottenere la scarcerazione 5 delle 13 persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta milanese sul presunto giro di tangenti e appalti truccati nei lavori per l’innovazione e la manutenzione della metropolitana milanese. Stando a quanto si è appreso, venerdì prossimo è stata fissata l’udienza sul ricorso presentato dai legali di Paolo Alberti, il manager di Alstom Ferroviaria, uno dei gruppi fornitori di Atm ora sotto accusa per responsabilità amministrativa di società per reati commessi da propri dipendenti. Insieme a lui, hanno deciso di giocarsi la carta del ricorso al Riesame altri personaggi coinvolti nel cosiddetto “metodo Bellini” dal nome del funzionario Atm Paolo Bellini considerato dagli inquirenti milanesi l’architetto di un “sistema” che nel biennio compreso tra il 2018 e il 2019 ha portato a casi di 8 appalti pilotati per un valore complessivo di oltre 150 milioni di euro. Tra questi Domenico Benedetto e Sergio Vitale, indicati dagli inquirenti come amministratori di fatto della Mad System, società in realtà riconducibile a Bellini e che, secondo l’ipotesi accusatoria, otteneva lavori in subappalto da parte dei gruppi che si aggiudicavano le gare lanciate da Atm come prezzo della presunta corruzione (ma Bellini è anche accusato di aver intascato 125 mila euro di mazzette in contanti). L’elenco degli arrestati che hanno deciso di ricorrere al Tribunale del Riesame comprende anche il dipendente Atm Stefano Crippa e il sales manager di Alstom Ferroviaria Federico Carpita. Davanti ai giudici, i legali insisteranno in particolare sull’assenza di esigenze cautelari per chiedere la scarcerazione (o almeno un’attenuazione della misura cautelare con la concessione degli arresti domiciliari) a favore dei propri assistiti. In vista delle udienze al Riesame (si parte venerdì prossimo con il ricorso di Alberti) il pm Giovanni Polizzi, oltre a tutti gli atti di indagine, depositerà anche i verbali dell’interrogatorio di garanzia di Paolo Bellini, che davanti al gip Lorenza Pasquinelli aveva fatto una serie di ammissioni sul “metodo” di tangenti e appalti truccati che, nei giorni scorsi, ha portato Atm a rescindere i contratti sottoscritti con le aziende coinvolte nell’inchiesta. (askanews)
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