Ho sollevato più volte il problema del pessimo smartworking che il Comune impone ai suoi dipendenti. Palazzo Marino non fornisce PC o smartphone e il server del Comune non garantisce sicurezza e circolazione dei documenti. Quindi il lavoro agile dei Comunali diventa difficile e si traduce in problemi per chi aspetta risposte. Uffici chiusi, pratiche ferme, telefoni che squillanti a vuoto… un bel freno a Milano che deve ripartire.
Sala come al solito dice una cosa e ne fa un altra. Aveva fatto scalpore la sua battuta sulla necessità di tornare a lavorare in ufficio (“temo l’effetto grotta”), ma poi di fronte alle proteste della sinistra ha fatto una indecorosa marcia indietro.
Non si è presentato in Consiglio comunale mentre il PD bocciava la richiesta di Forza Italia di ritornare al lavoro in ufficio. Poi ha criticato il Governo e il Ministro Dadone perché vogliono obbligare i dipendenti pubblici a svolgere per il 50% il lavoro da casa.
Alla prova dei fatti però Sala sta facendo peggio della Dadone perché a Milano lavora in ufficio solo il 30% dei comunali: polizia Locale, educatrici, servizi civici e poco altro per un totale di 4000 dipendenti su 15000 , meno del 30%.
Insomma come sempre parole, annunci. Mentre i cittadini che sono in attesa di risposte da mesi aspettano…..
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.