Fondamentale il rilancio di Finlombarda, la sburocratizzazione e il sostegno alle piccole e medie imprese
Durante i lavori della parte pubblica del Consiglio di CNA Lombardia sono intervenuti il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, l’Onorevole Bruno Tabacci e il Presidente di CNA Lombardia Daniele Parolo. Dall’incontro è emersa la forte reazione del comparto artigianato e della piccola media impresa. Una reazione che attraverso misure concrete e mirate potrà portare la Lombardia e dunque l’intero sistema Italia a una ripartenza decisa in un futuro di speranza. “Dopo il durissimo periodo dei mesi scorsi dovuto al Covid-19, – è intervenuto il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana – è arrivato il momento di cambiare passo e con coraggio portare il Paese fuori dalla crisi. A partire dall’impiego dei 3 miliardi già stanziati dalla Regione, come da PDL recentemente presentato, a supporto dei Comuni per opere di infrastruttura e manutenzione in un’ottica di sostenibilità e risparmio energetico. Positivo il dato dei 1506 Comuni che hanno già avviato progetti in questo senso. Riteniamo fondamentale la sburocratizzazione, una semplificazione e riduzione degli oneri per rendere questo Paese competitivo con il resto del mondo. Infine condividiamo con CNA Lombardia il rilancio della funzione di Finlombarda a divenire una cassa depositi e prestiti per il territorio”.
“In tema di contrasto alla presente crisi economica è da sottolineare come il manifatturiero italiano – sottolinea l’Onorevole Bruno Tabacci – ha da sempre un ruolo forte e strategico e riveste un’imprescindibile funzione anche in termini di subfornitura nelle catene del valore (come ad esempio nel campo dell’automotive). In Italia vi è poi l’esigenza di una profonda accelerazione dei processi di semplificazione della PA, specialmente in una fase in cui diventerà fondamentale per attuare il DL Rilancio, che richiederà 148 atti ministeriali.” Durante la conferenza sono stati inoltre presentati da Alberto Cestari del Centro Studi Sintesi i dati sulla situazione economica post Covid nella regione Lombardia. In particolare è emerso come il comparto del turismo, a causa del lockdown, abbia già perso il 15% del fatturato annuo e che in Lombardia il 2020 potrebbe chiudersi con una flessione del 67%. Una conseguenza dovuta al fatto che il 60% della domanda turistica regionale si caratterizza per la prevalenza degli stranieri. “Nei confronti di Regione Lombardia – afferma il Presidente di CNA Lombardia Daniele Parolo – riconosciamo la bontà dello stanziamento di 3 miliardi a favore degli enti locali per stimolare la crescita attraverso piccole e grandi opere da cantierare possibilmente con il coinvolgimento di imprese a km zero, per far lavorare sul territorio lombardo le nostre realtà. CNA Lombardia – continua Parolo – si rallegra che nell’agenda di Regione Lombardia e del Consiglio Regionale sia ormai entrato in modo definitivo il punto molto importante di un’attivazione delle risorse economiche giacenti in Finlombarda”.
Per quanto riguarda le politiche del governo il Presidente Parolo evidenzia i seguenti punti: al primo posto la necessità di essere rapidi nell’attuazione del Decreto Rilancio attraverso i conseguenti provvedimenti ministeriali. Al secondo posto vuole sgomberare il campo da ogni ipotesi da più parti ventilata della costruzione di un ammortizzatore sociale unico. Il mondo dell’artigianato ha risposto positivamente e in modo unitario alle indicazioni di legge costruendo e consolidando l’esperienza del Fondo di Solidarietà Bilaterale (FSBA), che si è già dimostrato di particolare efficacia ed efficienza nella spesa delle proprie risorse e nell’impiego di quelle erogate dal Governo nel corso della pandemia. Il Fondo va altresì rafforzato e patrimonializzato e reso obbligatorio nei suoi versamenti. “CNA Lombardia – conclude Parolo – insiste infine sulla necessità di impiegare al meglio i 37 miliardi del MES che determinano un risparmio tra i 400 e i 600 milioni di interessi sul debito ogni anno e possono essere impiegati per migliorare l’efficienza della sanità territoriale, anche a supporto delle regioni. Infatti è evidente che una buona sanità territoriale costituisce un assist strategico sia per il benessere delle nostre comunità sia pe la competitività dell’economia”.
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