Milano, senza nuove linee guida 3mila posti in meno in asili e nidi

Milano

Il Comune di Milano ha scritto alla Regione Lombardia e all’Ufficio scolastico regionale per chiedere regole precise sulla riapertura a settembre di asili nidi, in modo da poter sbloccare le graduatorie con le operazioni di accettazione e rinuncia del posto tra il 21 e il 24 luglio. Una richiesta corredata da alcune proposte. Per garantire la creazione di gruppi stabili e favorire la relazione dei bambini con lo stesso educatore (come previsto dal ‘Piano scuola’), ad esempio, il Comune propone di creare tre diversi gruppi – ciascuno stabile al suo interno -, uno di pre-scuola, uno di post-scuola e uno senza servizi prolungati. Se questa configurazione non fosse possibile, il Comune dovrà sospendere i servizi che consentono ai bambini di prolungare la permanenza a scuola oltre l’orario previsto dalla norma – che per le scuole dell’Infanzia è di 8 ore e per i nidi di 9 ore – arrivando negli anni scorsi a garantire fino a 10 ore e mezza di servizio giornaliero.

L’inizio delle attività per i bambini tra 0 e 6 anni è previsto per il 7 settembre, ma, per limitare al minimo l’ingresso di persone esterne alle scuole, il Comune dovrà differire l’ambientamento dei nuovi iscritti – per i quali è prevista la permanenza dei genitori nelle sezioni in fase di accoglienza – al 1° ottobre. In assenza di indicazioni diverse, il Comune dovrà comunque applicare soluzioni restrittive, immaginando di arrivare a diminuire fino a 22 bimbi la capienza delle sezioni che di solito ne ospitano 25 e garantire uno spazio di 1,8 metri quadrati per ogni bambino: fino a 6 anni, infatti, non vige l’obbligo di indossare dispositivi di protezione individuale e, a differenza delle scuole primarie, gli spazi dell’Infanzia e dei nidi non sono organizzati con file di banchi facilmente distanziabili.

Con questa proposta di distanziamento, la capienza diminuirebbe di circa il 10% (3mila posti) tra nidi e Infanzia, per i nuovi ingressi. L’Amministrazione sta cercando comunque di recuperare tutti gli spazi possibili, valutando le capienze degli edifici e anche la possibilità di utilizzare prefabbricati nei casi più complessi, per esempio in presenza di lavori. “Abbiamo sollecitato un pronunciamento degli enti preposti – ha scritto in una nota l’assessora all’Educazione, Laura Galimberti – per permetterci di mantenere la capienza attuale nelle nostre strutture, ma saremo costretti, in assenza di indicazioni specifiche, ad applicare misure restrittive che limiteranno la capienza, anche perché per bambini così piccoli è difficile immaginare l’utilizzo di spazi alternativi distanti dalla sede scolastica”. Normalmente i posti garantiti ogni anno tra nidi e infanzia sono circa 30.000.(askanews)

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