Considerato che la parola “emergenza” veste in modo sartoriale perfetto il soggetto che ci gratifica della sua sapienza, nella mia “medietà” non sempre capisco la valenza, ma intuisco che è una cosa seria. Emergenza per avvitarsi al potere, per descrivere una situazione sanitaria o economica, per guardare impotenti all’invasione dei migranti. Un’emergenza che si annoda, si sviluppa e,sembra non esistano ideologie e realtà che possano sciogliere i nodi.
Avrei una proposta super politicamente corretta, ispirata all’inclusione, rispettosa di tutte le favole che la sinistra ci ha propinato. C’è il problema del turismo che non decolla e in Sardegna abbiamo rifiutato 4 americani per il terrore di contagi? C’è una categoria multietnica, colorata, bonghi al seguito per le serate stellate che sbarca ogni giorno, scappa dai centri di accoglienza, impone la sua volontà con un morso o uno sputo: è la marea dei clandestini che arrivano senza sosta. Mandiamoli nelle spiagge, nelle baite, nelle città d’arte. Sanno anche dormire in terra se le stanze sono occupate, non hanno grandi pretese di cibo, forse, con i contributi dello stato che provengono dai nostri soldi. Qualche problema sanitario per i positivi che se ne fregano? Gli italiani hanno imparato tante regole che saranno prudenti.
Nel frattempo Lampedusa al collasso, l’ira dei siciliani per una Lamorgese inesistente e un Governo che è tale a parole, farà le barricate. Ma se non bastassero i luoghi di villeggiatura, Milano è la città inclusiva per eccellenza. Sala è lì con le braccia aperte, Majorino è pronto ad accorrere, ci sono parchi e giardinetti a volontà, case da occupare, market dedicati per le sbronze. Tranquilli, Sala conosce la solidarietà anche se danneggia i milanesi. Poi ci si può proporre per lo spaccio, la truffa e similari: una vera isola felice. Avremmo in tal modo una rinascita del turismo vacanziero senza precedenti. C’è comunque un però: qualora movimentassero un po’ il commercio, spenderebbero soldi nostri elargiti da un governo che abbandona le persone oneste.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano