Il commento di Luciano: 33a di serie A

Sport
Buon Venerdi e buon weekend amici sportivi,
ci avviciniamo a passi veloci alla fine del campionato più strano e complicato della storia. Nulla è ancora certo a 5 giornate dal termine, anche se il margine di vantaggio della Juventus sulla seconda, ora soltanto l‘Inter grazie alla vittoria contro la Spal, rimane di 6 punti. Verosimilmente poco attaccabile, anche se la matematica dice che i giochi sono ancora aperti. Intanto apre la 33a uno dei 3 derby lombardi, Atalanta-Brescia, due squadre agli antipodi ma animate da pari sentimenti e ben differenti ambizioni.
Il Brescia ha estrema necessità di “ossigeno” in classifica, per non finire nella serie cadetta assieme alla Spal, ma l’Atalanta impietosamente glielo impedisce perché affamata di ulteriori elogi da parte ormai di tutte le avversarie del campionato italiano, e non solo. E puntualmente sazia la sua fame anche in questo derby, che in pratica è senza storia e la conferma arriva in 2 minuti scarsi con Pasalic che inaugura la vendemmia, firmando alla fine una tripletta. Poi una parentesi di illusione per il Brescia, che sfrutta qualche sfasatura difensiva iniziale dell’Atalanta e riesce a trovare il pareggio in pochi minuti. Ma i bergamaschi non fanno una piega, e con una facilità impressionante arrivano al tiro disegnando geometrie preziose, concludendole con perentoria precisione tanto che, alla mezz’ora, la partita è virtualmente chiusa sul 4-1. La ripresa non fa che confermare le sembianze di una valanga che irrompe dall’alta Val Seriana e sommerge il povero Brescia, con un finale tennistico, 6-2. Che dire di questa nuova grande ormai consacrata? Solo meraviglie, visto dal 1951 una squadra del nostro campionato non arrivava a segnare così tanti gol, il che è significativo. Anche perché mancano ancora 5 partite per il conteggio finale, che con ogni probabilità andrà a superare quota 100 in campionato e raggiungere cifre impensabili. Se infatti si considerano anche i gol segnati fin qui in Champions League, l’Atalanta è ormai a quota 110 in stagione, record di ben poche squadre in Europa, al quale potrebbe clamorosamente aggiungersene un altro: potrebbe addirittura essere la prima squadra ad arrivare in una finale di Champions League senza prima aver mai vinto nemmeno un campionato.
Vediamo cosa è successo intanto nelle 7 partite di Mercoledì: non sono mancate le emozioni nemmeno stavolta, e a fornirle ci hanno pensato più le cosiddette “provinciali” che le prime in classifica. Ad iniziare dalla Juventus che, al cospetto del Sassuolo, è sembrata inizialmente decisa a farne un boccone, andando in doppio vantaggio al 5′ e al 12′ del primo tempo. Ma lo stupore ancora aleggia sui volti di giocatori e tifosi bianconeri, dopo che alla mezz’ora Djuricic accorcia le distanze e, nel giro di 8 minuti ad inizio ripresa, il Sassuolo addirittura pareggia e rimonta sul 2-3, clamoroso! A riagguantare il pareggio la Juventus ci arriva al 64′, ma incredibilmente non va oltre e soffre un avversario pienamente in palla dopo lo spavento iniziale, che restituisce ai bianconeri impalliditi quando ad una manciata di minuti dal termine dei 90′ rischia di conquistare addirittura l’intera posta. Infatti prima Szczesny fa un miracolo su Traorè, che si mangia letteralmente il gol, e sulla ribattuta è Alex Sandro a respingere sulla linea di porta il tap-in di Boga, che avrebbe probabilmente condannato la Juventus ad un nuovo fragoroso passo falso.
Per non essere da meno, anche la Lazio si lascia spaventare dall’Udinese al Friuli, sotto una pioggia battente, uscendone indenne per il rotto della cuffia. Al 96′ infatti è soltanto il palo a salvarla, a portiere battuto, sul tiro teso e potente di De Paul. Così, come pare abbia stabilito un calendario del tutto inedito nei metodi e nella tempistica, anche le prime della classe inciampano nelle fatiche e nello stress inesorabile di una sequenza di partite ravvicinate, e stavolta sarà l’Inter ad approfittarne per ripiazzarsi al secondo posto solitario, scavalcando in un colpo solo Lazio e Atalanta. La condizione imprescindibile era battere la Spal Giovedi sera a Ferrara, e i nerazzurri centrano l’obiettivo.
Nelle altre gare, torna alla vittoria il Milan contro un Parma che gli mette il peperoncino nel piatto, andando al riposo in vantaggio con un gol di Kurtic. Ma la ripresa del Milan conferma, appunto, la ripresa della squadra di Pioli, che di cadere a S.Siro non vuol saperne. Ci riesce senza troppi affanni, rimonta e spedisce a casa il Parma con 3 gol sul groppone, e nel contempo affianca il Napoli al sesto posto grazie al Bologna che con Barrow, quello che aveva piegato l’Inter a S.Siro, stoppa i partenopei di Gattuso.
Torna alla vittoria anche la Fiorentina, in quel di Lecce, e si porta ad un passo dalla salvezza, 10 punti a 5 giornate dal termine sulla terz’ultima, che è proprio la squadra pugliese. Infine la Sampdoria, che strapazza il Cagliari a Genova e torna a sperare come la Fiorentina, e la Roma che batte il Verona sembra aver blindato, o quasi, il 5° posto dietro le prime, ormai difficilmente riavvicinabili.
Ultima coppia di incontri Giovedì 16, prima si scontrano Torino e Genoa e ne escono male i liguri, incassano 3 gol e rimangono ancorati ad un solo punto dalla retrocessione, sopra la terz’ultima Lecce. Chiude l’Inter, che stavolta non si lascia ipnotizzare dalla ghiotta occasione e come detto ingoia la Spal allo stadio Mazza di Ferrara, con un rotondo 4-0 e solo qualche tentennamento nel primo tempo. Il minimo vantaggio con cui la squadra di Conte chiude la prima parte illude forse i ferraresi, ma ben presto arriva il raddoppio interista con Biraghi (ottima partita la sua) e successivamente Sanchez e Gagliardini chiudono definitivamente i conti, rischiando anche di arrotondare ancora il punteggio oltre la quaterna. L’Inter quindi si porta in seconda posizione a 6 punti dalla Juventus, esattamente la differenza tra i 2 sconti diretti persi con i bianconeri, scavalcando nuovamente sia la Lazio che l’Atalanta.
Sempre interessante anche se singolare quest’ultima fase di campionato, e nelle prossime partite (18,19,20 Luglio)potrebbe continuare l’incertezza, tranne che per la zona Champions e la retrocessione, che già conta con larghe probabilità almeno 2 delle 3 condannate (Brescia e Spal).

Arrivederci alla prossima puntata!

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