Riceviamo e pubblichiamo: Erdogan si ribella alla storia

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Con il trattato di Losanna, firmato nel 1923  tra la Turchia  e le Potenze dell’intesa che combatterono nel corso della prima guerra mondiale  e nella successiva guerra d ‘indipendenza turca, si pose fine al sanguinoso conflitto greco-turco.
Nel contempo vennero ridisegnati i confini stabiliti dal trattato di Sèvres imponendo nuove frontiere tra Grecia, Bulgaria  e Turchia, oltre a determinare la fine di ogni pretesa turca su Cipro, Iraq e Siria.

Il trattato di Losanna, oltre a delimitare le frontiere terrestri e marittime e restituire alcuni dei diritti dei proprietari terrieri, impegnava per prima volta la Turchia a darsi una legislazione moderna, improntata ai valori europei.
Il percorso riformatore venne attuato da Kamal Ataturk.

A distanza di quasi un secolo, una nuova autorità conservatrice è arrivata ad Ankara, guidata da un leader “mascherato” della modernità, vestito in giacca e cravatta, ma profondamente legate al fondamentalismo estremista.
In Turchia è tornata a sventolare  di nuovo la bandiera rossa;  lo stendardo del sultanato ottomano di cui si erano perse le tracce da secoli.

La recente espansione turca verso la Libia influenza chiaramente gli interessi dell’Italina nella regione;  la delimitazione della piattaforma continentale nel Mediterraneo tra la Turchia e il governo di Tripoli non è solo un colpo di stato contro la storia, ma è anche una chiara ed esplicita minaccia per i paesi dell’Europa meridionale guidata da Italia e Grecia, soprattutto perché  accompagnata da una grande presenza militare di forze navali, terrestri e aeree.

La Turchia ha minacciato di rispondere all’Unione europea se avesse deciso di imporre delle sanzioni;  nel frattempo sta violando il diritto internazionale, fornendo armi e combattenti alla Libia, oltre a trivellare gas e petrolio in acque non soggette alla sua sovranità.

Tutte queste violazioni politiche indicano un solo fatto: il ritorno delle ambizioni storiche ottomane in Occidente.

Questi comportamenti insensati ci mettono di fronte a diverse domande. Dov ‘è il ruolo della politica estera europea?  Qual è
la tutela degli interessi strategici dell’Italia?  E infine quando ci si renderà conto che la nuova minaccia ottomana rischia di investire l’Occidente ?

Erdogan ha ordinato la scorsa settimana la riconversione di Hagia Sophia in una moschea: un atto fuori dal tempo che esigerebbe una risposta forte della comunità internazionale.

Khaled Awamleh,
giornalista giordano, esperto di geopolitica

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