L’orgoglio del Presidente Fontana, la sua integrità, la sua visione del futuro, in un lungo e articolato discorso in Consiglio Regionale. Una “narrazione nuova” per ristabilire la verità, una risposta dettagliata alle troppe polemiche strumentali.
La premessa inquadra sentimenti e volontà degli operatori “Abbiamo vissuto e stiamo vivendo una circostanza storica assolutamente eccezionale: l’esplosione dell’emergenza Covid-19 non era prevista né prevedibile ed ha investito come uno tsunami la Lombardia come il mondo intero. La progressione geometrica del contagio, la pressione esponenziale sul sistema sanitario, il numero dei malati e dei morti, la difficoltà di affrontare uno scenario inedito e senza paragoni, il lockdown, la grave crisi economica e sociale, l’incertezza del futuro: ci siamo trovati ad affrontare una situazione di grave difficoltà e incertezza, a cui Regione Lombardia ha risposto, fin dal 20 febbraio, con forza e determinazione senza indugiare su quali fossero le competenze regionali o nazionali.” E i ringraziamenti sono doverosi, sentiti, con riconoscenza “Ed infine voglio anche ribadire con orgoglio la resilienza dei nostri cittadini lombardi, che hanno in larghissima maggioranza assicurato un rispetto generalizzato delle misure adottate, riducendo così drasticamente le occasioni di contagio e dando prova di grande senso civico”
Subito la necessità di fare chiarezza sulla questione “camici” per cui è indagato “L’assessore Cattaneo aveva interpellato DAMA ed altri imprenditori sul territorio anch’essi disposti a “dare una mano”. Tant’è che alla fine sono state coinvolte nelle forniture tutte e 5 le aziende che avevano dato disponibilità a riconvertire le loro produzioni e quindi produrre camici per il sistema sanitario regionale, con quantità e costi unitari differenti”…” Dei rapporti negoziali ARIA-DAMA nulla ho saputo fino al 12 maggio scorso, data in cui mi si riferiva che era stata concordata una rilevante fornitura di camici a titolo oneroso. Sono tuttora convinto che si sia trattato di un negozio del tutto corretto. Ma poiché il male – così come il bene – è negli occhi di chi guarda, ho chiesto a mio cognato di rinunciare al pagamento per evitare polemiche e strumentalizzazioni (sono stato facile profeta!) e di considerare quel mancato introito come un ulteriore gesto di generosità. Non voglio entrare in altri particolari in questa sede: la magistratura sta lavorando proprio su questo punto, ipotizzando,secondo le ricostruzioni della stampa, una diversa ricostruzione relativa ad un mio coinvolgimento nei fatti. Voglio solo dire fin d’ora che avevo spontaneamente considerato di alleviare in qualche modo l’onere dell’operazione, partecipando personalmente – proprio perché si trattava di mio cognato – alla copertura di una parte di quell’intervento economico. Si è trattata di decisione spontanea, volontaria e dovuta al rammarico nel constatare che il mio legame di affinità aveva solo arrecato svantaggio ad una azienda legata alla mia famiglia.E così quel gesto è diventato sospetto, se non addirittura losco.”
La strumentalizzazione politica ha un peso ingiustificabile “Ma oggi sono qui proprio per dare a tutti un messaggio forte: basta polemiche, basta recriminazioni, è ora di guardare avanti, di guardare oltre, di costruire insieme il futuro! La crisi sanitaria ha modificato radicalmente lo scenario macroeconomico internazionale, con effetti ancora indefiniti sul contesto socioeconomico dei territori. Ed alla crisi sanitaria si sta sommando una crisi economica che ha già determinato una forte contrazione della produzione, con impatti occupazionali ancora mitigati dal massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali.” Sottolinea “Nella fase post-emergenziale due priorità guideranno il percorso di lavoro:
-prepararsi a fronteggiare una eventuale seconda ondata del virus in autunno;
-assicurare la piena efficienza della sanità “ordinaria”, garantendo la tempestività della diagnostica, della prevenzione e delle cure.
La Regione Lombardia, come grande istituzione ma soprattutto come insieme di territori che vanno dalla metropoli milanese ai paesi di montagna o della bassa pianura, è solida e unita. Tuttavia, in questo periodo, si è reso evidente che i diversi territori viaggiano a diverse velocità ed insieme di come ciò che succede nel piccolo centro di Castiglione d’Adda sconvolge l’intera regione metropolitana. La Lombardia è l’insieme dei suoi territori, la loro interdipendenza, la loro diversità. In questi mesi abbiamo imparato che anche Milano, che rappresenta la punta di eccellenza, non è autosufficiente, da sola non ce la fa”. La giusta fierezza ritorna “Si riparte dallo spirito “lombardo”, si riparte dalla resilienza e dalla tenacia che hanno contraddistinto la nostra gente in questi mesi, si riparte da quell’ “umanesimo lombardo” di cui sempre l’Arcivescovo Delpini ha ricordato il valore e la tradizione.
La Lombardia deve essere lasciata libera di rialzarsi, ripartire, competere a livello nazionale e nel mondo. L’autonomia è la condizione per ricominciare a correre e per realizzare la nostra grande ambizione: progettare insieme la Lombardia del 2050!… Intendo guidare con orgoglio, con rinnovato entusiasmo e con immutata responsabilità questa Regione guardando al futuro, guardando all’Autonomia non come mera concessione ma come diritto costituzionale”
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano