I nuovi nuovi casi di positività al coronavirus in Lombardia ieri sono stati 138 di cui 13 ‘debolmente positivi’ e 4 a seguito di test sierologici, a fronte di 9.260 tamponi effettuati. Si sono registrati 5 nuovi decessi. I nuovi guariti/dimessi da martedì sono stati62, le persone in terapia intensiva sono 11 (+ 2 da martedì). Sono 164 (+ 4) i pazienti attualmente ricoverati non in terapia intensiva. Da inizio pandemia sono stati eseguiti 1.335.383 tamponi.
Non si sono registrati nuovi casi nelle province di Lecco e Sondrio. Nelle altre province i nuovi casi sono così suddivisi: Mantova 62; Bergamo 17; Brescia 15; Monza Brianza 5; Como 5; Lodi 4; Varese 3; Cremona 3 e Pavia 1.
Regione Lombardia ha comunicato che nei 62 casi rilevati in provincia di Mantova è compresa solo una prima parte dei soggetti riferibili al focolaio dell’azienda agricola di cui ha parlato anche l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera.
L’assessore ha specificato che “Un accurato e tempestivo lavoro di tracciamento e indagine disposto dall’ATS della Valpadana in attuazione delle linee guida emanate da Regione Lombardia ha consentito di individuare e circoscrivere un focolaio Covid con 97 casi positivi in un’azienda agricola del Mantovano. Tre di questi mostravano sintomi lievi, gli altri sono asintomatici”. Lo ha comunicato ieri
“A seguito di una segnalazione alla U.O.S. Malattie Infettive dell’ATS Valpadana avvenuta nei giorni scorsi, di una persona con sintomatologia febbrile da parte del suo medico di famiglia, – ha spiegato Gallera – abbiamo attivato la procedura per sottoporre il soggetto al tampone naso-faringeo, direttamente a domicilio; il test ha dato esito positivo. È stata prontamente avviata l’inchiesta epidemiologica per identificare i contatti stretti in ambito familiare e lavorativo e per individuare le possibili fonti di contagio”.
E’ così emerso che il cittadino lavora presso uno stabilimento del settore agricolo nel mantovano. Sono stati quindi allertati il proprietario della ditta e il medico competente per confermare le informazioni sui contatti lavorativi, approfondire gli aspetti correlati al ruolo del paziente nel processo produttivo ed organizzare uno screening ‘a tappeto’ con tampone nasofaringeo su tutti i lavoratori impiegati nello stabilimento. “L’ATS ha quindi attivato i medici in servizio presso l’USCA di Mantova ed il personale delle Malattie Infettive – aggiunge l’assessore Gallera – per sottoporre al tampone i 250 dipendenti; l’analisi condotta finora su 172 lavoratori ha evidenziato la positività di 96 soggetti, oltre al caso ‘indice’ che aveva dato origine all’indagine”.
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