C’è il Beso, a City Life, la gigantesca scultura dell’artista cubano Wilfredo Prieto. Sono due massi erratici, quelle formazioni rocciose trasportate dai ghiacciai lontano dalla sede di origine, che sono stati individuati nello stesso sito e che hanno dimensioni quasi uguali. Nelle intenzioni dell’artista, una volta disposti uno vicino all’altro devono evocare la magia del bacio. Fa parte del progetto ArtLine, che prenderà vita ufficialmente a settembre. Un progetto di arte pubblica del Comune di Milano. Si tratta di una serie di opere d’arte a cielo aperto volute nel parco pubblico di City Life. Sarà un percorso di venti opere, otto di queste derivano da un concorso per artisti under40.
Milano si fa bella, persegue percorsi artistici, spande luci attrattive… Perché no? L’ambiente si adegua facilmente a novità di grande impatto: è la Milano che piace a Sala, che lo circonda di un allure cosmopolita. E questa non è l’urbanistica tattica con gli alberelli nei vasi e qualche pois sull’asfalto, quando la sua fantasia si sprigiona. Ma ci sarebbero anche altri percorsi artistici, valorizzando le piazze di periferia, indicando la peculiare storia del quartiere, indicando ciò che lo caratterizza, quali sono e sono stati i punti di riferimento per creare un’intera città parlante, per introdurre il bello nei territori abbandonati. La gente ha fame di bellezza, riconosce l’attenzione. E sicuramente il Beso tra buche e pozzanghere non starebbe bene. Ma si dovrebbero ripulire le periferie dal degrado, riparare le “vedovelle”, amare i luoghi del lavoro, per tutto ciò che hanno rappresentato nell’evoluzione della città. Un tuffo nelle radici, per rendere manifesto nel presente la genialità dell’uomo. Milano non è solo City Life.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano