Trovo questa polemica sui 600 euro ai deputati (e ai “ventimila consiglieri comunali e sindaci” ) una vergogna antipolitica da terzo mondo grillino. A che titolo l’anticorruzione Inps segnala ai giornali (guarda caso a ridosso del referendum) una notizia di un non-reato per esporre al pubblico ludibrio la politica ? E come mai non sono segnalati avvocati, professionisti, familiari di dichiaranti al fisco oltre 100 mila euro/anno (se fossi un grullino segnalerei i nomi che so, ma sfortunatamente sono un politico tradizionale che non pensa si faccia politica con la demagogia un tanto al kilo) che hanno usufruito di questa legge fatta male e gestita peggio?
Il vero scandalo è, come dice la Perina, che ci siano alcuni imbecilli (cinque su mille) che fanno i parlamentari grazie alle leggi elettorali che hanno espropriato tutti dal diritto di sceglierli ( si può solo scegliere il “leader”- parola abusivamente assegnata ai veri approfittatori della demagogia imperante, i segretari di partiti totalmente antidemocratici che nominano amici e beneficiati nelle liste bloccate) e non sono nemmeno in grado di capire che esiste un comportamento dettato dalla logica e dalla decenza, non dalle norme.
Ma soprattutto lo scandalo è di un corpo parlamentare e legislativo (uffici in testa) che non sono più in grado da anni a produrre leggi sensate e non dettate dall’urgenza o dalla richiesta ultima arrivata. Se si danno bonus a specifiche clientele senza prevedere progressività, limiti, universalità etc l’indignazione per cinque poveretti che fanno l’unica cosa che ci si può aspettare da loro (prendi i soldi e scappa) copre quella ben più fondata per gli altri 900 e passa che non sanno più perché si trovano in Parlamento mentre ascoltano le grida sconclusionate dei Masaniello di turno.
Franco D’Alfonso, consigliere di Alleanza Civica Milano
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