Inutile cercare il M5S: non c’è più. Oggi c’è un partito che può essere divorato dal PD, che rinnega la propria fisionomia, che si fa uno tra i tanti, che sposa la poltrona del potere non importa come, che non ha limiti nel professare fesserie. Ma ci volevano dieci anni di vaffa…per diventare un satellite di questa sinistra onnivora?
La piattaforma Rousseau ha dato il via libera alla modifica del “mandato zero” per gli eletti del Movimento Cinque Stelle. L’esito del voto (hanno risposto “sì” l’80,1% contro il 19,9% per il “no”) fa quindi cadere la regola del secondo mandato secondo cui, fino ad oggi, chi veniva eletto con i pentastellati non poteva rimanere in carica per più di due mandati. Passa anche il secondo quesito sulla possibilità di fare alleanze locali con altri partiti.
Una reazione, come osserva un parlamentare grillino, rivolta a chi punta a far rientrare ‘Rousseau’ nella casa madre del Movimento, insieme al simbolo, perché considerato “come un corpo estraneo”. Ad un altro pentastellato, invece, non è piaciuto “il fatto di aver imposto una votazione a Ferragosto senza comunicarlo a nessuno”. Già in queste settimane un gruppo di parlamentari si è messo a lavorare su un documento in funzione anti-Casaleggio. “E non sarà ‘Rousseau’ ad avere il merito di un dialogo portato avanti grazie all’azione dei parlamentari e del presidente del Consiglio Conte”, assicura all’Agi un altro parlamentare grillino. (il Giornale)
In tutto questo il sogno di Grillo si è realizzato. Cioè spianare la strada a un’alleanza sempre più strutturata con il Pd e affinché ciò accadesse ha lavorato di sponda con il segretario dem e non è un caso se quest’ultimo è stato il primo a dire che è “positivo il voto degli iscritti. Si governa da alleati e non da avversari”. Di Maio non poteva non stare su questo tragitto. (Huff.P.)
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