La giornalista di In Terris Milena Castigli ha raggiunto telefonicamente la dottoressa Roberta Bruzzone per un‘intervista a tutto tondo sulla sua carriera, sul prossimo libro in uscita ad ottobre, sulla lotta agli stereotipi e alla violenza di genere, sull’importanza della fede, e sui più recenti fatti di cronaca, come la morte di Viviana Parisi e la scomparsa del figlio Gioele. In merito a questa triste vicenda, la nota criminologa ha una sua ipotesi ben delineata. Riportiamo su questo argomento le opinioni della criminologa Secondo la sua esperienza, chiede InTerris, con i dovuti condizionali, cosa potrebbe essere successo? “Da quanto ho letto delle testimonianze dei parenti – perciò sufficientemente attendibili – Viviana soffriva di problemi psichiatrici già prima del Covd-19″, evidenzia la criminologa. “Probabilmente, è una di quelle persone che durante la fase del lockdown ha subito un aggravamento della sua situazione psichiatrica pregressa. Potrebbe aver sviluppato un delirio di matrice persecutoria temendo per sé e per il proprio figlio. Questo tipo di scenario in un soggetto con problematiche psichiatriche può portare anche a compiere gesti estremi. Con l’obiettivo di sottrarre il minore a un destino ineluttabile di malattia purtroppo il genitore potrebbe quindi decidere di ucciderlo e di suicidarsi. Questo è uno scenario abbastanza frequente in questo tipo di situazioni”.
Ricapitolando, tra le tre opzioni: incidente, omicidio o suicidio, lei dott.ssa Bruzzone – considerando la sua esperienza – sarebbe orientata per l’ipotesi omicidio-suicidio? “Credo che questa donna fosse in un forte stato di agitazione psico-motoria e di grave alterazione dell’esame di realtà”. “Penso che abbia nascosto al marito e ai familiari il peggioramento della sua condizione in maniera abile. Poi, si sia sottratta al controllo di tutti con una scusa banale, quella di comperare le scarpe nuove al bambino quando in realtà è possibile che avesse già un progetto molto preciso da attuare“. “Se poi come sembrerebbe tutte le fratture riscontrate nella salma sono dovute a precipitazione, difficile ipotizzare un omicidio dal pilone dell’energia elettrica. L’ipotesi di suicidio-omicidio al momento [martedì 11 agosto, ndr] è il più plausibile. Gli ingredienti – con i dovuti condizionali – ci sarebbero tutti”. EE una nota di fiducia nel futuro “Ebbene, grazie al grande lavoro di queste donne, tante vittime sono tornate a vivere serenamente. Si possono cicatrizzare anche ferite dell’anima, del corpo e della psiche molto profonde. Questo è il messaggio finale che vorrei lasciare a tutti, in particolare alle donne e alle bambine vittime di violenza: non perdete la speranza, si può ripartire anche dopo gravissimi traumi”.
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845