Roberto Formigoni non potrà partecipare alla manifestazione per il “NO” al referendum sul taglio dei parlamentari promossa per sabato 12 settembre dai radicali. Perché? Non se ne capisce il motivo. La decisione è stata presa dal magistrato di sorveglianza, Gaetano La Rocca, che ha respinto la richiesta dell’ex governatore lombardo, attualmente ai domiciliari in seguito alla condanna a 5 anni e 10 mesi per il caso Maugeri. Il motivo è che Formigoni – che può uscire di casa due ore al giorno – può impiegare il suo tempo per attività pratiche, ma non per svolgere attività politica.
Nei giorni scorsi, i grillini avevano attaccato Formigoni. In particolare l’attuale capo politico del movimento, Vito Crimi, si era così espresso su twitter: «Incredibile: Formigoni è agli arresti domiciliari e va in piazza a fare comizi durante l’ora di permesso. Sembra una barzelletta, invece è la triste realtà. Ed è un’altra, l’ennesima, ragione per votare Sì al referendum». Ma il fatto che l’ex presidente di Regione Lombardia sia ai domiciliari non significa che non abbia libertà di parola. Per anni, ed è solo per fare l’esempio più noto, Adriano Sofri, condannato per l’omicidio Calabresi, ha scritto dal carcere di Pisa su Repubblica, Panorama e Il Foglio. Oggi Formigoni scrive settimanalmente su Libero e negli ultimi mesi ha anche concesso delle interviste televisive. Perché può scrivere, concedere interviste, ma non può parlare al comizio?
Alle polemiche sollevate dai grillini, i radicali – che sono anni luce lontani dalla sua cultura politica – hanno risposto in maniera perfetta: «Per noi il diritto di parola è un principio inviolabile, mai abbiamo negato uno spazio o un microfono a chi ce ne ha fatto richiesta. Vorremmo anche ricordare a Vito Crimi che un cittadino agli arresti domiciliari nelle proprie ore di permesso è libero di fare ciò che vuole». Scrive infatti Aldo Brandirali, Presidente di Democrazia e Comunità, “Abbiamo vedute differenti ma per i radicali la libertà di parola ed i diritti dei cittadini in stato di detenzione sono sempre stati due principi inalienabili e abbiamo appreso positivamente l’invito a Roberto Formigoni a partecipare alla “Maratona del NO” prevista sabato 12 settembre in Piazza San Babila a Milano. La mia partecipazione accadeva grazie anche a lui e sapere che gli è stata negata questa possibilità è per me “un dispiacere”. Roberto rimane, a prescindere, un vero leader politico. Saremo comunque presenti sabato, con il nostro “NO” ad un Referendum che distrugge la democrazia partecipativa!”
Interviene con forza Mirko De Carli per il Popolo Della Famiglia “Sulla vicenda assurda che ha colpito per l’ennesima volta l’amico Roberto Formigoni esprimo tutta la mia indignazione e rabbia: si conferma ancora una volta che in Italia c’è un unico e solo potere forte, la magistratura politicizzata. Negare a Roberto la possibilità di dire la sua sul referendum costituzionale che prevede il taglio dei parlamentari nelle due ore di libertà giornaliere concesse dal Tribunale di Milano è l’ennesimo bavaglio del pensiero unico alla libertà di espressione democratica. Come Popolo della Famiglia non ci pieghiamo a questo atto di violenza vero e proprio e saremo su PdF_Radio con lui nella prima puntata della nuova stagione di Feedback & Dialoghi (www.pdfradio.it) per gridare il nostro “canto libero” per una politica che non ha paura di usare il linguaggio della verità davanti alle menzogne dell’antipolitica al potere.”
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845