E’ solo uno spot, per di più ingannevole. Cosi va classificato l’annuncio di Sala di alzare la soglia di esenzione dei redditi a cui non si applica la addizionale comunale Irpef. Quello 0,8 che si applica e si aggiunge all’Irpef che paghiamo allo Stato e che finisce al Comune di Residenza.
Lo smemorato Beppe, durante la campagna elettorale, promise solennemente di alzare la soglia di reddito a cui sarebbe stata applicata l’addizionale Irpef: da 21 000 euro a 28000 promise Beppe, consapevole che mettere una addizionale su gente che ha un reddito medio basso è irragionevole.
Passano quasi 5 anni di governo si avvicinano le elezioni, e oplà oggi Beppe annuncia che alza la fascia dei contribuenti esentati. Solo che l’addizionale non scatta ai 28.000 euro promessi ma a 23.000! Almeno 50.000 milanesi ( contribuenti con redditi tra 23 e 28000 Euro) sono stati presi in giro.
La sinistra si vergogni: non valuta il costo della vita di Milano e si ostina a considerare ricco e quindi meritevole di tassa addizionale chi guadagna 24.000 euro lordi annui.
Al netto di questi microtagli le tasse comunali sono aumentate con Sala e Pisapia del 120% rispetto alla Moratti, che è bene ricordarlo non utilizzò mai il potere di imporre l’addizionale: né sui redditi alti né su quelli bassi.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Tutti soldi buttati in ciclabili inutili e piazze tattiche.
C’ era da spettarsi una mossa del genere. Ma i milanesi non sono scemi