Ambientalisti contro ACI scrivono a Conte: Sticchi Damiani si dimetta e venga sciolto Ente

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Una lettera a Conte perché sciolga l’ACI e il suo Presidente Sticchi si dimetta. Naturalmente la lettera è firmata da varie associazioni ambientaliste o pseudo tali. La lettera trasuda di astio e di livore ed è forse la conclusione per gli ambientalisti, per le polemiche e gli scontri. Nel dettaglio la “storia” riportata da mianews “Una richiesta di “immediate dimissioni dalla sua carica del Presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani”, ma anche la richiesta “che vengano ritirate tutte le competenze attualmente in capo all’ACI e termini ogni forma di contribuzione diretta o indiretta a tale Ente, allontanando immediatamente i rappresentanti dell’ACI da ogni organo consultivo, in quanto non terzi ma rappresentanti di parte; che l’Automobile Club d’Italia venga sciolto e che i Ministeri competenti avocano a sé tutte le deleghe ed i servizi ad esso oggi attribuiti, rimuovendo un intermediario non estraneo ad interessi di parte motoristica, che, ad oggi, non ha più motivo di esistere e che ha un costo stimato per le casse pubbliche di 200 milioni di euro l’anno, alleggerendo in tal modo il carico economico sullo Stato, più che mai necessario in questo momento di crisi”. Sono le richieste che il Coordinamento Associazioni e Movimenti Ciclo Attivisti e Ambientalisti, tra cui diverse realtà milanesi (da Genitori Antismog a Massa Marmocchi) rivolgono in una lettera al premier Giuseppe Conte e ai ministri Vincenzo Spatafora, Roberto Gualtieri, Paola De Micheli. Una polemica, quella contro l’Aci, che ‘monta’ in questi giorni da parte delle associazioni ambientaliste e per la mobilità sostenibile dopo le dichiarazioni del presidente Aci Angelo Sticchi Damiani a Il Sole 24 Ore riguardo alle nuove norme inserite nel Codice della Strada tramite il

Decreto Semplificazioni. Gli ambientalisti contestano le parole di Sticchi Damiani, in particolare, per aver detto che “in certi tratti è facile sforare i limiti senza particolari pericoli. Ora per favorire le bici e monopattini potrebbero proliferare zone 30, rischiamo di multare tanta gente che va solo a 40”. “Questa dichiarazione, oltre ad essere un insulto nei confronti delle circa 3200 vittime e 240 mila feriti falciati ogni anno sulle strade italiane dalla violenza stradale e conduzione sconsiderata dei veicoli a motore, rappresenta anche un indiretto incitamento alla violazione delle leggi dello Stato in materia di circolazione stradale. Il signor Sticchi Damiani è preoccupato per le multe agli automobilisti, noi per la vita delle persone”, affermano ancora gli ambientalisti che aggiungono: “Le dichiarazioni del Presidente Sticchi Damiani sono gravissime perché tendono a legittimare la prevaricazione e la violenza motoristica sulle strade, l’eccesso di velocità e il superamento dei limiti come un’infrazione priva di conseguenze, quando sappiamo che, combinata con la piaga della distrazione, è fonte di migliaia di morti e centinaia di migliaia di feriti ogni anno. La gravità di tali affermazioni è esacerbata dal fatto che ACI è anche un Ente Pubblico Associativo a cui lo Stato Italiano riconosce alcuni compiti istituzionali nel settore della circolazione stradale dei veicoli e che deve comportarsi come tale, rispettando il diritto di tutti gli utenti della strada, compreso il diritto a non essere uccisi”.

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