Sala in fuga lascia che la città bruci?

Milano

Sala in fuga lascia che la città bruci?

La netta impressione, da cittadini, è che un Sindaco in fuga stia lasciando mano libera agli appetiti della Giunta. Milano, in sostanza, sarebbe vista come una città persa in cui ottenere il massimo nel poco tempo che resta. Solo una sensazione? Forse. O forse no. Di sicuro ne è convinto il consigliere Franco Vassallo, Municipio 7, che come sempre molto lucidamente ci invia questa analisi:

“Dalla ciclabile di viale Monza al sostanziale blocco delle manutenzioni di alcuni settori delle case popolari (si pensi agli ascensori), la sensazione attuale è quella di un immobilismo dinamico. Ovvero, facciamo qualcosa ogni tanto, per di più ideologico, ma non andiamo a toccare i veri problemi della città. D’altronde, non sapendo chi correrà tra un anno, la sinistra è a tutta evidenza immersa nei problemi.

Il principale è che deve coprire due ipotesi radicalmente diverse: Sala bis o candidatura di Majorino. Il primo, probabilmente, si sarebbe evitato un braccio di ferro con i commercianti, i residenti e gli automobilisti che passano su viale Monza. Il secondo soffre molto la mancanza di fondi nel sociale a fronte di tagli di tasse ai commercianti (anche del centro) a fronte dell’emergenza Covid. Il fatto è che le due cose stentano a convivere in una narrazione univoca.

Sempre che non si decida di guardare la realtà con sguardo disincantato. Milano è senza una direzione e spera che passi tutto come un brutto sogno. La giunta non ha altre idee. E per distrarre si butta su progetti divisivi che le diano la possibilità di affrontare le polemiche su un terreno che le è congeniale. Accusare il centrodestra di odiare l’ambiente e di essere una minaccia per la salute dei cittadini. Forse dovremmo smetterla di cascarci e dire la verità: per un chilometro in più di pista ciclabile (che loro manco useranno probabilmente) questa giunta è pronta a sacrificare anche la sicurezza dei ciclisti.

Per uno sconto di Tari ai commercianti, la Giunta è pronta a sacrificare le attività di una decina di chilometri di direttrice che va da Porta Venezia alla fine di Milano. Per una manciata di voti di ambientalisti esaltati, sono pronti a paralizzare il traffico con le zone 30. In definitiva, per una briciola di consenso, il Sindaco in fuga e la Giunta purtroppo ben presente sul territorio, sono pronti a sacrificare Milano. L’unica nota parzialmente positiva è che questi atteggiamenti sono per loro natura crepuscolare. E per quanto né Sala né Majorino possono essere definiti Dei, il loro crepuscolo è almeno segno della fine di un’epoca.”

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