Ma Sala e compagni si prenotano fino al 2026? Ci volevano le olimpiadi per segnalare il problema dei disabili che hanno la necessità di spostarsi in metrò? Granelli promette, proietta, prefigura, quasi che la fatica e il disagio di chi soffre di una menomazione fosse una criticità improvvisa. Le parole dell’assessore “L’obiettivo che ci siamo dati è dotare il cento per cento delle stazioni della metropolitana degli ascensori per garantire l’accesso ai diversamente abili entro le Olimpiadi 2026”. L’assessore alla Mobilità Marco Granelli lo ha detto ieri pomeriggio intervenendo nel corso della commissione consiliare comunale riunitasi in videoconferenza per l’audizione dei membri dell’associazione Milano Positiva che quest’estate ha promosso una raccolta di firme online per chiedere al Comune di attrezzare le fermate della metro rossa Pasteur, Rovereto e Turro di ascensori. “Tra le metropolitane 1 e 2, realizzate negli anni ’60, abbiamo 73 stazioni, solo 23 hanno l’ascensore, 22 sono dotate di montascala e 28 non hanno nulla”, ha spiegato Granelli, ricordando che “l’obiettivo del Pums era arrivare ad attrezzare di ascensori il 75 per cento delle stazioni. Ma dopo la candidatura di Milano alle Olimpiadi, ci siamo dati come obiettivo il 100 per cento”. L’assessore ha poi fatto il punto sullo stato dei lavori: “Bisogna lavorare sulle linee 1 e 2, perché le altre linee, più moderne, sono provviste di ascensori. In primo luogo intervenendo sulle 28 stazioni che non hanno nulla e sulle 22 stazioni dotate solo di montascala: in tutto sono 50 stazioni. In sei stazioni sull’asse Gessate della M2 che porta fuori Milano”, ha proseguito Granelli, “ci sono lavori in corso cofinanziati dal governo grazie al piano periferie e contiamo di concluderli nel 2021. Quattro stazioni invece si trovano attualmente nella fase esecutiva della progettazione e sono in attesa di andare in gara. Si tratta di tre stazioni della Metropolitana 2, ovvero Moscova, Porta Genova e Piola e della stazione Inganni della M1. Per queste stazioni i cantieri contiamo di aprirli entro l’estate 2021. Altre sei stazioni (Sant’Ambrogio, Cascina Gobba, Lanza e Sant’agostino per la M2 e Bande Nere e Sesto Rondò per la M1), invece, si trovano in uno stadio di progettazione definitiva, con finanziamenti stanziati tra il Pto 2020 e 2021: contiamo di realizzare gli ascensori tra il 2021 e il 2023. Ci sono poi sei stazioni della M2 da Crescenzago a Cologno e le tre rimaste indietro sul ramo Gessate, per le quali siamo in fase di accordo per partire con la progettazione. Nel 2024 dovremmo dimezzare il deficit che abbiamo attualmente”.
Parole che faranno sperare chi da tempo aspetta una soluzione, ma che lasciano intatti i rimpianti per il ritardo, la volontà di procrastinare di 4 anni la conclusione dei lavori, di privilegiare l’opportunismo.
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Esatto! Tanto gli invalidi sono pochi e non fanno casino e poi prima di tutto le ciclabile, no? Che schifo…
Oggi sono stato a bande nere con una carrozzina… inutile dire che siamo al 2023 e del cantiere nessuna traccia… forse potrebbe essere utile chiedere un update circa il grande piano al buon Granelli….