L’odio contro la Fede non fa notizia
Una statua alta due metri e mezzo di Sant’Antonio di Padova che cade nell’indifferenza generale fa rumore? Questa la domanda che si è posta, e noi con lei, l’Assessore Deborah Giovanati, Municipio 9, quando ha saputo che nella notte tra il 17 ed il 18 Settembre era stata abbattuta la statua che si trova in via Farini, davanti alla Chiesa dedicata al Santo.
“Appena saputa la notizia sono rimasta shoccata. Un gesto di odio per la Fede di questo genere è qualcosa che dovrebbe far scattare dei campanelli di allarme. Forse si è trattato di un gesto nato per noia, ma potrebbe essere qualcosa di molto più grave. Figlio magari di tensioni nella comunità che vanno indagate e portate alla luce. La seconda reazione è stata la rabbia.
Chi, per danni molto più contenuti e soprattutto ampiamente spiegabili con cause naturali si è stracciato le vesti per fantasiosi atti vandalici fascisti, di fronte a tutto questo tace. Un silenzio immenso e pieno di disinteresse per ciò che la maggioranza degli Italiani crede e venera. Una reazione pavloviana e francamente triste.
Ho immediatamente portato la mia solidarietà ai Frati che mi hanno espresso tutta la preoccupazione che un eccessivo clamore potesse danneggiare la loro incessante opera di Carità. Mi sento di condividere il loro timore. Cui però aggiungo il mio di madre e credente: chi ci odia così tanto da sradicare una statua di diversi quintali da un basamento di cemento? Possibile che nessuno abbia visto o sentito nulla?
Abbiamo decine di telecamere, spero che le Forze dell’Ordine intervengano con celerità ed efficacia. Dopotutto viviamo nella società che dice di essere impegnata ogni giorno nella lotta all’odio, no? Abbiamo intere strutture ministeriale dedite a combattere le discriminazioni, leggi assurde in via di approvazione per tutelare chiunque. Ma non noi. Non i credenti. Non i cattolici. Noi siamo meno che minoranze: siamo direttamente bersagli mobili.
Mi auguro di cuore che, dopo approfondite indagini che sono certa siano già partite, si possa escludere il movente d’odio. Ma fino a quel momento non posso non domandarmi se il problema di sicurezza stia cambiando e stia diventando questione di CHI è minacciato. In altre parole, temo che ci sia un problema nemmeno troppo nascosto di sottovalutazione da parte di politica e media delle minacce ai cristiani.
E se questo è deplorevole in Medio Oriente, a Milano, pure nella Milano di Sala, è semplicemente inaccettabile.”
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,
Grazie per il commento di Luca Rampazzi su un episodio che non deve rimanere ignorato nel dilagante clima di indifferenza foriero di un pensiero laicista, relativista e permissivo contro la fede cristiana che purtroppo permea sempre di più l’Ufficio del Sindaco.di Milano.