Il settore immobiliare non è, come ritengono i maxieconomisti, una variabile indipendente del sistema economico sicchè, comunque trattato sul piano fiscale, non ha effetti sull’economia; bensì è un comparto fortemente interconnesso con gli altri settori produttivi. Anzi, è il settore centrale, il settore hub dell’intera economia. Ricordo la massima del muratore-deputato francese Martin Nadau, (1850): quand le batiment va tout va. Quella massima, rapportata al tempo nostro, significa che quando il mercato immobiliare va, tutta l’economia va: come causa e come effetto.Se il mercato immobiliare funziona (raccogliendo e garantendo il risparmio di milioni di famiglie italiane per oltre il 60% della ricchezza nazionale), genera la fiducia necessaria e le famiglie consumano e investono. Ciò genera crescita economica, che produce gettito fiscale per fronteggiare le spese dello Stato . Un circolo virtuoso. Diversamente (in mancanza di spending review, di recupero dell’evasione, di eliminazione degli sprechi), l’unica via per l’equilibrio dei conti resta l’aumento della pressione fiscale, che ha sull’economia un effetto depressivo della crescita economica stessa. Un circolo vizioso.
Occorre arrivare ad una rivoluzione copernicana: rivitalizzare la locazione privata (che agevola la mobilità abitativa) poiché, con l’attuale politica che l’ha penalizzata, abbiamo relegato nell’area dell’irrilevanza economica due terzi delle abitazioni del Paese. Questi due terzi vanno riportati nell’area della attività produttiva e della contribuzione fiscale. Dalla mobilità abitativa deriva inoltre un cospicuo indotto economico. Sta emergendo, anche a causa della pandemia, una domanda immobiliare diversa dalla precedente che riguarda soprattutto il residenziale, ma anche uffici e negozi. Si impongono la riqualificazione edilizia e il rinnovamento urbano. Il turn over generato dalla locazione, dà luogo ad attività di progettazione, di certificazione, di rinnovamento tecnologico, di allestimento di interni, di mediazione immobiliare, di traslochi: lavoro per professionisti, imprese, artigiani, agenzie immobiliari e quindi potente indotto di valenza anticiclica, generante reddito e imposte. Una irripetibile occasione perché tale rivoluzione venga oculatamente gestita da una moderna politica immobiliare basata sugli incentivi e non sulle tasse
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