Buon giorno amici sportivi, un mercoledì da gustare, in questo scoppiettante recupero in serie A di partite posticipate della prima giornata. Udinese-Spezia, Benevento-Inter e Lazio-Atalanta meritano un buon commento extra, in deroga alle abitudini della rubrica in Milano Post.
La prima, Udinese-Spezia, ha visto un’altra neopromossa, oltreché matricola in serie A, sparigliare le carte ai bookmakers sovvertendo la maggior parte dei pronostici. Questa terza forza ligure esordisce (facendo il verso al Benevento, che nella seconda giornata andava a Genova e dopo aver preso 2 gol vinceva la partita per 3-2) andando a far visita all’Udinese, squadra navigata che la serie A la pratica da diversi anni, e cosa ti combina? Tale Andrey Galabinov, giocatore dello Spezia che, confesso, non avevo mai sentito nominare, ne fa due e stende una Udinese sbigottita e per quasi mezz’ora in superiorità numerica! Niente male, per chi forse si era fatto una certa idea dopo la seconda giornata in cui lo Spezia andava in barca, sempre a Genova, contro i rossoblu che lo travolsero con 4 gol. A dimostrazione che puoi essere un mammasantissima, ma se ti azzardi a sottovalutare e lasciar giocare con sufficienza qualsiasi avversario, sono guai.
E forse è accaduto un po’ così al Benevento, sull’onda della precedente sorpresa rifilata alla Sampdoria, ancora una volta a Genova. Un pizzico di euforia, di giusto ottimismo per un esordio con le scintille, ma le maglie che aveva davanti stavolta non erano blucerchiate. Erano un zigzagare nerazzurro, come quell’azione che in 28 secondi dal fischio d’inizio, ha portato tale Lukaku a spegnere quella candelina appena accesa. E il Benevento non è più riuscito a trovare il fiammifero per riaccenderla, perché dopo mezz’ora si era completamente fusa sotto 3 gol. Raddoppio di un Gagliardini recentemente bistrattato ma sempre presente, e doppietta personale di quel bulldozer nero che aveva bucato la neopromossa in una manciata di secondi. Il Benevento orgogliosamente ci prova, e con un omaggio di Handanovic riesce grazie a Caprari a ridurre le distanze. Ma pochi minuti più tardi, a fine primo tempo, il nuovo arrivato Hakimi corona la sua ottima prova mettendo la zampa sul gol n.4 per l’Inter. Nella ripresa, la squadra di Conte cambia mezza formazione e sfrutta tutti i 5 cambi, a quel punto se lo può permettere, e Lautaro appena entrato ci mette la firma siglando la cinquina da par suo. Il tempo di rifiatare è propizio, calano un po’ i ritmi e la concentrazione e Caprari, ancora lui, approfitta di una seconda amnesia difensiva dell’Inter per rendere meno umiliante il passivo, che si placa sul 2-5. Troppa la differenza di peso e di esperienza per questo Benevento, che comunque sembra aver numeri validi per tentare almeno una salvezza non in extremis.
E per finire, non è mancata la seconda valanga nerazzurra, che all’Olimpico si rovescia rovinosamente sulla Lazio. Kappaò vistoso quello dalla squadra di Inzaghi, punita non tanto dai 4 gol che le sono piovuti addosso, quanto dalla infausta idea di poter ingaggiare una guerra sul piano fisico e agonistico con l’Atalanta. Davvero dura affrontare i ragazzi di Gasperini, che sembrano avere in corpo più birra che sangue. E il primo boccale lo assapora dopo appena 10′ Gosens, anche se forse era la Lazio ad aver iniziato con piglio maggiore. Alla mezz’ora il raddoppio, stupenda volée di Hateboer che pesca un gran lancio di Gosens e buca la rete di Strakosha. Fine della storia già a pochi minuti dal termine del primo tempo, con Gomez che infila dalla sinistra un’altra perla alle spalle dell’affranto portiere laziale. I biancocelesti sbuffano, corrono e si disperano ma ottengono il gol della bandiera con Caicedo, andando poi vicini al 2-3 con Immobile che sbaglia mira a porta vuota. Ultime grida dalla savana… alla mezz’ora ancora lo scatenato Papu Gomez capitalizza un assist di Malinovski e confeziona la sua spettacolare doppietta. Lazio annichilita, ma con questa Atalanta c’era davvero poco spazio per respirare, e ora rischia di aver fiato corto contro l’Inter, a causa del gran dispendio di energie inutilmente profuse per arginare la Dea.
In conclusione, ecco il motivo di questo intervento “fuori campo” del sottoscritto: un mercoledì condito da 14 gol in 3 incontri è una scorpacciata degna di essere commentata.
Buon fine settimana a tutti e alla prossima!