Matteo Forte: La resa dei conti del Bilancio a Milano

Milano

Con il Covid sono previsti circa 600mln in meno di entrate per Palazzo Marino. Questo è il motivo per cui i Revisori dei conti bocciano riduzioni di tasse e tariffe locali. La giunta Sala ne ha previste alcune, poggiandosi sul fatto che lo Stato trasferirà risorse a compensazione delle minori entrate. Le riduzioni sono riduzioni. Anche se sanno un po’ di contentino elettorale in vista delle prossime amministrative. Tuttavia chi scrive non si è sottratto al confronto e si è offerto di ragionare.

Dopo avermelo fatto rinviare dal 18 maggio scorso, dopo avermelo fatto modificare – nel frattempo la giunta si è attivata e ha trovato da sola 11mln per ridurre del 25% la parte variabile della tariffa per alcune attività produttive – alla fine è stato bocciato il mio Ordine del giorno con cui individuavo nel bilancio 11,6 mln di copertura per eliminare la Tari per i mesi di lockdown, ovvero quelli in cui le attività sono state costrette alla chiusura e non hanno quindi prodotto rifiuti. Si trattava dunque di aggiungerli agli 11 trovati nel frattempo (e in ritardo) dalla giunta, dopo che negli scorsi mesi la maggioranza mi aveva impedito di discutere la proposta bollandola come demagogica.

Successivamente abbiamo discusso ancora di tasse con una delibera sull’addizionale comunale Irpef. La giunta ha innalzato l’esenzione da 21mila € a 23mila € di reddito, benché Sala sia stato eletto promettendo l’esenzione fino a 28mila €. Come con la Tari, ho proposto ulteriori sconti in percentuali sulla aliquota (Milano ha la massima nazionale dello 0,80%) per chi ha carichi familiari. Niente da fare. L’emendamento è stato considerato inammissibile. Eppure proponevo coperture. Quelle coperture che secondo i Revisori dei conti non ha la manovra appena approvata dal Consiglio comunale e che, tra l’altro, disattende le stesse promesse elettorali di Sala.

Matteo Forte  (Consigliere Comunale Milano Popolare)

L’assessore Maran lamenta che gli sconti previsti dalla legge regionale per il recupero e la rigenerazione urbana facciano diminuire gli oneri che il Comune incassa. Ma senza incentivi non è detto che ci siano interventi, specie in questo momento di crisi. Quella tra la norma regionale e il Piano di governo del territorio della giunta Sala è la differenza che passa tra chi offre strumenti per operare e chi moralisticamente alza il ditino e dice agli altri cosa devono fare.

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