Sala “ascolterà la città” e poi deciderà? Andiamo insieme a dimostrargli la misura dei suoi fallimenti

Milano

Gli scarafaggi hanno trovato il loro habitat tra muffe regine, termosifoni arrugginiti, cavi non protetti e tubature aperte, calcinacci improvvisi e i topi che fanno l’occhiolino. No, non siamo in un ufficio dimenticato di periferia, ma siamo in via Larga, nell’archivio dove lavorano i dipendenti, portando su e giù malloppi e faldoni. Questi ultimi, sono conservati tra i corridoi lesionati di via Larga al piano interrato dedicato agli archivi: pratiche, documenti, anche di valenza storica.

Sala non vede, la manutenzione è ignorata, un minimo interesse per chi vi lavora, inesistente. Ma Sala nel dubbio amletico “mi candido, non mi candido” pensa a ben altro. E siccome i suoi pensieri sono tutti autoreferenziali, destinati ad incensare il suo ego, ha promesso che ascolterà la città. Il modo non è ancora precisato: andando di bar in bar a prendere un aperitivo con relativo codazzo PD? O ascoltando i municipi targati a sinistra?

«La città ha risposto immediatamente e le migliori espressioni del mondo della ricerca, dell’università, delle imprese e del terzo settore», scrive Sala sui social, «hanno espresso la consueta vitalità con cui Milano interpreta le sue prospettive. Nasce così un’iniziativa che parte dal 12 ottobre, coinvolge tutte le componenti della città e si articola su sette temi». «L’obiettivo», chiosa il sindaco, «è chiudere il tutto per il 7 novembre». E per quella data, forse, sapremo se si ricandida o meno a succedere a se stesso, oppure sceglierà di farsi da parte. Adesso si capisce meglio il coinvolgimento dei milanesi: quelli che vivono il quotidiano, conoscono Milano e non la riconoscono più, quelli che non vogliono vivere di carità non sono stati contattati. Nessuno vuole escludere l’importanza delle imprese, delle Università, orgoglio di questa città, ma il “vivere” e pestare la strada esigono interventi di manutenzione forse elementari, ma essenziali. Andiamo tutti nel suo tour promesso: chi combatte con i calcinacci e gli scarafaggi, chi è stato investito da un monopattino che non conosce regole nel Vigorelli targato Milano, l’anziana che è scivolata in una buca gigante, la giovane stuprata al Parco, chi è in attesa da anni di una casa ecc. Ma soprattutto i nuovi poveri a cui è stata rubata anche la dignità.

Sì andiamo a Palazzo Marino per dire che “vivere” richiede meno cinismo e più vicinanza e Sala avrà la misura dei suoi fallimenti.

1 thought on “Sala “ascolterà la città” e poi deciderà? Andiamo insieme a dimostrargli la misura dei suoi fallimenti

  1. Io ci voglio andare dal sindaco per parlargli delle nostre torri di quintoromano della zona visto che lui e sindaco il primo cittadino dovrebbe lavorare in quartiere per la gente con la gente e per la gente io rimuovo sempre per le nostri torri di via tofano per la sicurezza stradale che manca per ambiente le famiglie la scuola elementare che cade a pezzi e i bambini fanno scuola nella fattoria di via caldera che sta letteralmente cadendo a pezzi io si voglio parlare a faccia a faccia col sindaco in persona non col suo staff ho la sua segreteria

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