L’onestà intellettuale di Sansonetti “Il partito dei Pm ha il potere più incontrollabile: quattro esempi”

Attualità

Proviamo ad accostare quattro avvenimenti in apparenza lontanissimi tra loro: il processo a Salvini, le richieste di condanna ad otto anni di prigione per l’on. Nunzia De Girolamo, il rinvio a giudizio di Piero Fassino e i pestaggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Riassumo brevemente le quattro notizie e poi provo a fare qualche riflessione.

PROCESSO A SALVINI. …Catania, la città dove si svolgerà il processo, è sotto assedio: 500 agenti perché si temono disordini. I sostenitori di Salvini in piazza per difendere il proprio leader. I nemici di Salvini in piazza per chiedere che sia messo al rogo. Centinaia di giornalisti e di telecamere che arrivano da tutto il mondo. Uno spettacolo? Sì, esattamente questo, un indecoroso spettacolo nel quale il nostro paese fa una figura barbina.

…. E forse dovrebbero essere imputati anche i magistrati che nei giorni del blocco, sapendo che era in corso un sequestro, non sono intervenuti per interrompere il reato, come era loro dovere… O forse, invece, è facile spiegare: è un processo politico, voluto dal settore oltranzista della magistratura. Cioè dal partito dei Pm che non si arrende mai e vuole fare tabula rasa della politica e della democrazia politica. Spalleggiata dai 5 Stelle. Questo vuol dire condividere la scelta di Salvini? No. Personalmente la considero una scelta sciagurata…..

DE GIROLAMO. Ex parlamentare, ex ministra. Si è ritirata dalla politica quando la magistratura l’ha presa di punta sostenendo che aveva fatto pressioni su una Asl di Benevento. Ieri la Procura ha chiesto che sia condannata a otto anni e mezzo di prigione. Più di un terzo degli anni che un tribunale norvegese ha rifilato a un giovane che aveva ucciso un po’ più di ottanta ragazzi socialisti nell’isola di Utoya

FASSINO. È stato rinviato a giudizio. Ex colonnello di Berlinguer, ex segretario dei Ds, ex ministro, ex sindaco di Torino, carriera politica lunghissima e mai sfiorata da sospetti. Ora di cosa lo accusano? Di aver preso dei soldi per sé? Di avere comprato dei voti? Di avere favorito grandi gruppi industriali? Di avere finanziato il suo partito o la sua campagna elettorale in modo illegittimo? Di avere corrotto qualcuno o di essersi fatto corrompere? No. È accusato di essere stato il sindaco di una giunta che ha gestito il salone del Libro in modo eccellente ma non gradito ad alcuni Pm.

SANTA MARIA CAPUA VETERE (CARCERE). Oggi pubblichiamo (l’audio lo trovate sul sito del Riformista) la registrazione di una telefonata di un detenuto alla sorella. Lui racconta cosa è avvenuto il 6 aprile in quel carcere. L’inferno, la mattanza. Come succedeva nelle carceri dell’America latina durante le dittature degli anni 70. I detenuti picchiati a sangue, indiscriminatamente, fatti spogliare, rasati di barba e capelli per umiliarli, riempiti di lividi, le videochiamate bloccate nei giorni seguenti per impedire che si vedessero le ferite e le contusioni. Poi c’è altro….Che relazione c’è tra il processo a Salvini e le botte a Santa Maria Capua Vetere? C’è una parola che unisce questi fatti: autoritarismo. Potete metterla come volete, ma le cose stanno esattamente così: l’Italia, tra i paesi europei avanzati, è quello dove la magistratura ha il potere più incontrollato e quello dove le carceri sono più che altrove un luogo di sofferenza, di illegalità e di tortura…Potere arrogante, illegale, e insindacabile.
Purtroppo nessuno vuole usare questa chiave di volta…Trovano sempre un alleato, trovano complicità, finiscono per sottomettere e umiliare la politica con l’aiuto della politica. E guadagnano un pauroso potere di controllo e di punizione su tutti noi. È questa la ragione per la quale la nostra civiltà sta degradando, la nostra democrazia appassendo, lo stato liberale si sta ripiegando su se stesso. È questa la ragione per la quale tornano alla mente i ricordi incubo del Cile, e la paura attualissima del regime turco.

Piero Sansonetti

(Fonte “Il Riformista”)

1 thought on “L’onestà intellettuale di Sansonetti “Il partito dei Pm ha il potere più incontrollabile: quattro esempi”

  1. Novità nel caso di Antonio Morrone, carabiniere morto nel 1989 di tumore all’intestino dopo aver lavorato per anni nella stamperia della Corte Costituzionale di Roma, a contatto con diverse sostanze cancerogene e per cui non sono mai stati riconosciuti né la causa di servizio, né il compimento di alcun reato. La famiglia del carabiniere, guidata dal figlio Walter, ha inviato al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza del ministero della Giustizia la richiesta di un’ispezione ministeriale nel Tribunale di Roma, che è stata pre-accolta e trasmessa all’ispettorato generale.

    Quella di Walter è una battaglia per ricostruire la verità sulla vicenda del padre lunga trent’anni, fatti di un iter complesso e doloroso tra tribunali civili e penali, con scontri tra perizie, chiusure e riaperture del caso, oltre a difficoltà di procedimento dovute all’autonomia giurisdizionale della Corte. Lo aveva raccontato a noi de Il Riformista in una lunga intervista lo scorso settembre. Quel nostro stesso articolo è stato trasmesso all’ispettorato generale del ministero, assieme a una lunga istanza già presentata alla Corte Costituzionale nel 2015. In questo fascicolo, tra le altre cose, ci sono una perizia tecnica in cui è scritto che “la malattia di Antonio Morrone è insorta per le disagevoli condizioni ambientali in cui ha operato per 13 anni” e la richiesta del giudice Otello Lupacchini di avviare un’indagine approfondita sulle misure di prevenzione e sicurezza sul lavoro nei locali della Corte.
    “Nel 2002 – ci spiega Walter Morrone – abbiamo avuto un’archiviazione definitiva sul lato penale senza un vero approfondimento della storia. Ora ogni possibile reato è prescritto, visto il tempo che è passato, e quindi non possiamo più presentare denunce. Ma ci rimane questo strumento: chiediamo al ministero della Giustizia che venga fatto un accertamento perché abbiamo il forte sospetto che il verdetto sia stato pilotato, o quanto meno non ci sia stata la volontà di andar contro un’istituzione come la Corte costituzionale e in particolare il superiore di mio padre, l’allora segretario generale. Insomma per vedere se ci sono state delle irregolarità nel Tribunale di Roma”.
    La speranza della famiglia è ancora quella di poter restituire giustizia al carabiniere, anche con effetti per chi è ancora punibile. “Volendo – aggiunge Walter – gli ispettori, se accertassero che i fatti sono veri, potrebbero fare una richiesta di provvedimento disciplinare nei confronti di quei magistrati che hanno trattato questo procedimento a Roma: Nicola Maiorano, Claudio Tortora e Margherita Girunda“.

    Il figlio dell’ex lavoratore nella stamperia della Corte è consapevole di quanto questa opzione sia “difficile”, ma non si arrende. “L’attuale ministra Marta Cartabia – conclude – è stata per anni presidente della Corte Costituzionale e non ha fatto nulla per aiutarci. Ora parla di necessari processi brevi e giusti, bene: speriamo che il suo ministero intervenga nel nostro caso per riparare a quanto avvenuto”.
    F.to giornalista Giacomo Andreoli
    https://www.ilriformista.it/caso-morrone-trasmessa-la-richiesta-di-ispezione-ministeriale-il-figlio-spero-in-procedimenti-ai-pm-207649/

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