Cassese “Proroga dell’emergenza o dell’incapacità” Perché dopo i tanti trucchi manca la fiducia

Attualità

Il costituzionalista Sabino Cassese, contro il governo e contro Giuseppe Conte e la decisione di prorogare lo stato di emergenza fino al prossimo 31 gennaio. Ospite in collegamento a Omnibus, Cassese ha parole durissime: “Proroga dell’emergenza o proroga dell’impotenza? O peggio ancora proroga dell’incapacità? Emergenza non c’è, siamo in una situazione largamente prevista – premette -: si sapeva che ci sarebbe stata una recrudescenza dei contagi, la vita è ricominciata, il virus circola, si sapeva che ci sarebbe stato questo. In questa situazione, dichiarare uno stato di emergenza è qualcosa di eccessivo, non serve per fronteggiare questa situazione, serve soltanto perché all’interno della macchina statale c’è un’impotenza nell’affrontare i problemi ordinari. In Italia abbiamo sempre bisogno di dichiarare un’emergenza per fare cose ordinarie. Perché molti altri paesi nel mondo non hanno dichiarato lo stato di emergenza?”

Il problema che sottende lo sbigottimento di Cassese e di tanti cittadini è la mancanza di fiducia in un governo che via via ha ridotto il suo dire a un monologo, la sua politica ad un’ospitata in TV, ad un palese attaccamento alla poltrona. Chi ha ancora fiducia nell’incapacità di Conte?

Dal blog di David Lazzari Presidente nazionale dell’Ordine degli Psicologi

“La storia ci insegna che nei regimi, nelle società poco trasparenti, la verità è imposta da chi detiene il potere e metterla in dubbio è sempre stato molto rischioso. Ma il concetto moderno di democrazia si è sviluppato proprio sulla capacità dello Stato di garantire non una verità di comodo o di parte ma una “narrazione” che fosse oggetto di condivisione e di possibile verifica, cioè il più possibile “oggettiva”.

Uno degli elementi che distingue una società democratica, aperta, da una che non lo è, è proprio la pluralità dell’informazione e la possibilità di controllo sulla raccolta pubblica dei dati, l’uso della scienza come terreno verificabile di produzione di oggettività condivisa.

Questo fa sì che in una società libera la fiducia verso le Istituzioni sia potenzialmente molto più alta e maggiore l’autorevolezza potenziale dei leader: al contrario di una diffusa convinzione non è la paura ma la fiducia il motore più potente.

….È necessario che tutti capiscano che l’alternativa non è tra verità unica e assenza di ogni dato condivisibile, che la fiducia è un ingrediente prezioso che non può essere sperperato, che è la base di ogni accordo ma anche di ogni conflitto non distruttivo: possiamo discutere e confrontarci solo se c’è un terreno comune su cui poterlo fare.”

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