La memoria come valore assoluto, ha detto Sala. Per non dimenticare i martiri delle foibe, i 350mila esuli dalmati, la tragedia di un popolo orgogliosamente italiano, il sacrificio e l’annientamento di tante famiglie. Troppo tempo per riconoscere con un monumento una pagina triste e vergognosa, nascosta per viltà e opportunismo ipocrita. Troppo tempo d’attesa per rendere omaggio ai nostri “fratelli” morti. – E’ stato inauguratoa Milano, nel giardino prospiciente via Panfilo Castaldi della centrale piazza della Repubblica, il monumento in memoria dei Martiri delle Foibe. Si respirava commozione e un senso di giustizia. Alla cerimonia ha presenziato Riccardo De Corato, assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia che ha espresso soddisfazione per l’omaggio reso dalla città a tante vittime a lungo dimenticate dalla storia. “Non può che farmi piacere – ha detto l’assessore lombardo – vedere finalmente una testimonianza in città di questa triste pagina della storia d’Italia a lungo trascurata. Nel 2010, quando ricoprivo la carica di vice sindaco della città iniziai la fase di progettazione per il posizionamento di questa statua. Oggi, finalmente, questo progetto è stato portato a termine e Milano avrà un luogo di riferimento per gli istriani e giuliano-dalmati sopravvissuti”. “Quella inaugurata è – ha aggiunto De Corato – una toccante opera dell’artista Piero Tarticchio, nato a Gallesano, a pochi chilometri da Pola e molto conosciuto nella comunità istriano dalmata per il dramma che vide sette suoi familiari finire nelle foibe. Sono certo che questo monumento aiuterà a fare luce sulla tragedia delle vittime delle foibe, per anni ‘dimenticate’ persino dai libri di storia.” Anche Comazzi (F.I) rivendica l’intenso lavoro per ottenere questo riconoscimento “Da oggi (ieri ndr) Milano ospiterà un monumento per ricordare i martiri delle foibe. Sono orgoglioso di aver portato avanti questa battaglia in Consiglio comunale: tre anni fa – era il 10 febbraio 2017 – il gruppo di Forza Italia presentò un ordine del giorno che impegnava la giunta a erigere una statua “in un luogo adeguato dal punto di vista urbanistico e simbolico, come piazza della Repubblica. Dopo anni di appelli e interventi pubblici finalmente la nostra città si apre al ricordo di un massacro tra i più sanguinosi del secolo scorso. Dispiace solo che la giunta abbia lasciato alle associazioni l’onere di fronteggiare le spese e i costi di manutenzione del monumento, ma oggi non voglio scatenare polemiche. Per troppo tempo – afferma ancora Comazzi – questa brutta pagina di storia è stata negata o rimossa da una certa parte, per fortuna minoritaria, della sinistra.”
Nene
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano