Il monumento alla Mascherina è nei fatti, rappresenta il paradigma che spinge l’Italia intera. L’uso è obbligatorio all’aperto, nei luoghi chiusi e anche in famiglia: il Covid uccide la libertà, la socialità, il dialogo, ma il clown con la corona di Conte, ha deciso, la responsabilità del soggetto conta poco: siamo zombi al suo servizio.
Nessuno nega l’importanza di un oggetto che, se indossato, può scongiurare il contagio, ma quando è troppo, è veramente oltre misura. Grida Sallusti “Il poliziotto in casa, no”. “”Siamo per la libera famiglia nel libero Stato, Covid o non Covid – conclude il direttore -, e su questo non cambieremo idea per nessuna ragione al mondo”, anche perché “la sicurezza matematica di impedire i contagi non esiste” e “la maggior parte dei nostri nonni e dei nostri genitori è molto più saggia dei politici e degli scienziati che ci governano”.
Ma in bicicletta no…si può non indossare la mascherina. Ed è un po’ curioso che nell’interpretazione della parola green, anche le piste ciclabili si moltiplicano, aumenta il commercio delle due ruote in modo esponenziale. E sto naturalmente parlando di Milano a cui è stato imposta una mappa di linee confuse e spesso inutili, a cui i cittadini devono obbedire. Penso che Sala non prevedesse questo regalo, ma è un dato di fatto che, relaziona Il Giornale, “La passeggiata, ad esempio, rientra tra le attività motorie. In tal caso è necessario indossare una mascherina, a meno che non ci troviamo in un posto isolato. Se invece marciamo, e dunque facciamo sport, la mascherina non deve essere indossata. Resta esclusa la mascherina per tutti coloro che vanno in bicicletta.
In generale, quando si esce di casa, bisogna sempre avere con sé la mascherina. La dobbiamo indossare sempre, a meno che non ci troviamo in un luogo isolato, non siamo in auto da soli o con congiunti, non stiamo usando la bicicletta, non si soffra di patologie che ne impediscono l’uso o non si stia facendo attività sportiva.” E, come ha detto Gerry Scotti : “Non basta disegnare delle strisce per terra per favorire le biciclette. Faccio un po’ il Del Debbio della situazione…”. Chiaramente l’osservazione era rivolta a Sala. La libertà quindi, in bici.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano