Marito e moglie rispettivamente di 73 anni e 62 anni sono stati trovati morti a nella loro abitazione in via Bonghi a Milano. Così la cronaca asciutta dei fatti. Da quanto è stato riferito, i due corpi senza vita sono stati trovati a terra ma uno sopra l’altro. In casa, dai primi accertamenti, sembra invece fosse tutto a posto.
Mi piace pensare che il loro fosse un tentativo di abbraccio, la volontà di rinchiudere in un microcosmo di pudore, una vita d’amore. Inutile divagare, immaginare, prefigurare un perché logico per il mondo esterno, i protagonisti del triste episodio non hanno voluto interferire con chi li circondava, ma quel silenzio è forse la parola data alla discrezione, al mistero del loro segreto.
La cronaca descrive la dinamica: “I loro corpi senza vita sono stati rinvenuti sul pavimento della camera da letto attorno alle 20 dai vigili del fuoco chiamati dal figlio che, a sua volta avvertito da un parente che non riusciva a mettersi in contatto con i genitori, si è recato a casa loro per capire cosa fosse accaduto. E poiché nessuno rispondeva al campanello ha dato l’allarme. Sul posto si sono recati la polizia scientifica e il medico legale per i primi rilievi. Dalle prime informazioni non ci sarebbero segni di effrazione. Si presume invece che la coppia sia morta da più di un giorno per via di un principio di decomposizione dei cadaveri.” (ansa)
Un lampo di tragedia che non spiega, che addolora i parenti e gli amici, che ricorda il valore della compostezza e forse la desolazione della solitudine. Come sono lontani le grida, gli affanni, i proclami della politica…
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano