Milano che cambia: si dice così ogniqualvolta il Comune decide di usare la “creatività” per dipingere piazze e incroci di strade, denominando gli interventi “urbanistica tattica”. Che, poi, all’occhio dei comuni mortali, sembra un puzzle di colori con tavoli da pingpong che nessuno usa, ma diventano punti d’incontro dei bivacchi degli immigrati.
I prossimi interventi sono spiegati da Il Giorno “L’opera in piazzale Loreto riguarda il marciapiede che prosegue da viale Monza e termina in viale Brianza. Quello in piazza Minniti, invece, tocca la penisola delimitata a nord dal prolungamento di via Angelo della Pergola, a ovest dal prolungamento di via Pietro Borsieri e a Sud dal prolungamento di via Sebenico, ed estesa fino al piede degli edifici sul lato est. Ma l’intervento è relativo anche agli allargamenti pedonali in corrispondenza degli attraversamenti in Borsieri e Garigliano” E Sala si preoccupa solo di realizzare questo tipo di progetti. Forse ama trastullarsi con la fantasia e far lavorare, meno male, operai che pitturano l’asfalto. E’ questa la Milano che cambia.
Non cambia la situazione dei clochard che in una città così evoluta non dovrebbero esistere. Chi si occupa degli ultimi? Il 20 ottobre è morto Kevin, un ragazzone olandese di 30 anni su una panchina nel quartiere Feltre. Era biondo, gli occhi azzurrissimi, uno zaino anche colmo di pensieri, non parlava italiano, l’hanno soprannominato “il clochard smemorato”. Un intero quartiere si è occupato e preoccupato della sua sopravvivenza. Non si sa che cosa cercasse a Milano, ma sicuramente non ha trovato altra dimensione per vivere, che accartocciarsi su una strada. A Milano la solitudine crea il deserto dei desideri, dei progetti. E per fortuna ci sono i milanesi e il loro cuore. Un asfalto pitturato, un bando per cercare designer non saziano i tanti clochard che aspettano una Milano veramente cambiata.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Anche in Piazza Spoleto: Prima si poteva “tirar dritto” da Via Venini, adesso si deve fare un giro dell’OCA!! Che poi se qualche bambino gioca a ping-pong su quei tavoli e la pallina gli finisce in strada? Non ci sono protezioni e poi voglio vedere se ne risponde il Sindaco di un’eventuale tragedia!!!
Ma per il Sindaco Salah è sufficiente un paio di secchi di vernice, pitturare qualche riga per fare una pista ciclabile… COMPLIMENTONI!!!
Ma come? Granelli non gli ha pensato di regalargli una bicicletta?