Sala: dubbi su voto a maggio, ma oggi i ristoratori pensano solo se arriveranno i contributi

Milano

Strano questo Sindaco…potrebbe dimostrare intelligenza, ma sono state necessarie la pandemia sbattuta in faccia, la consapevolezza di non sapere che pesci pigliare, per avere come cadeau un po’ di sano realismo. Mi candido, non mi ricandido, è uno sfogliare margherite che interessa soprattutto a lui. E, dopo aver teorizzato sui pro e i contro, ammette che i dubbi amletici non rispondono alla fame dei ristoratori, baristi ecc. “Queste sono balle. La gente pensa se io sto intervenendo per loro, non se mi candido o no. I ristoratori stanno pensando se sto davvero dando una mano perché ricevano il loro contributo a novembre. Sono balle di cui ci riempiamo la bocca noi che facciamo un certo tipo di lavoro. Oggi bisogna stare sul pezzo. Queste cose interessano i giornali, non la gente”, ha concluso Sala.

Sul pezzo, dice. Ha capito che ora la forza propulsiva di Milano è il lavoro e l’abnegazione dei milanesi? Se così fosse, il Covid gli avrebbe aperto gli occhi, anche se troppo tardi. Ma Sala percepisce quanti sono stufi delle tante “soluzioni” opportunistiche e velleitarie messe in campo? Dichiara alla Gabanelli a Dataroom – “Ricordo che le elezioni regionali sono slittate di sei mesi. Noi fino alla primavera saremo in questa situazione. Siamo sicuri che andremo a votare a maggio? Io ho dei dubbi” E sembra una minaccia per molti. “Non solo non voglio decidere ora, ma penso sia sbagliato. Ieri in Consiglio comunale dicevo che in questa fase in cui bisogna essere molto uniti come istituzioni, voglio essere il sindaco di tutti. Nel momento in cui scendo in campo non lo sono automaticamente più. Se anche lo decidessi e non lo comunicassi, nel momento in cui devo prendere una decisione difficile come faccio a non cadere nella tentazione di riflettere in termini di consenso elettorale?”.

Al cittadino che osserva pare che siano 4 anni che pensa alle strade migliori per un consenso elettorale. Ignora l’illegalità dei Centri sociali, li coinvolge preparando l’eventuale regolarizzazione delle loro sedi occupate, stravede per rom e immigrati abbandonando clochard e disoccupati, dimostra insensibilità per gli umili di periferia, ma coccola i salotti buoni, si avvicina a Grillo e costata di avere molti punti di contatto con i grillini.  Non conosce il calore umano di cui una città martoriata ha tanto bisogno.

Evviva chi intraprende e continua a scendere in piazza se Sala deciderà di aiutarli. Oggi è davvero il tempo del pragmatismo.

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