L’attentato jihadista di Nizza sconvolge l’Europa. Per soppesare la forza dei terroristi, occorre un criterio per valutarla e questo impone di classificare gli attentati per passarli al microscopio. È ciò che ho fatto nel mio libro, “L’Isis non è morto, ha solo cambiato pelle”. Dopo avere analizzato e comparato tutti gli attentati dell’Isis e di al Qaeda in Europa occidentale, sono giunto alla conclusione che possono essere suddivisi in tre categorie. Alla prima categoria appartengono gli attentati organizzati dai capi dell’Isis, che causano il maggior numero di morti. Il 13 novembre 2015, un commando di nove jihadisti divisi in tre gruppi di tre colpì Parigi in sei punti diversi e uccise 130 persone utilizzando granate, mitragliatori e cinture esplosive. Le ragioni principali per cui le cellule gestite dai capi dell’Isis riescono a essere così letali sono cinque: ricevono soldi, addestramento, armi, contatti con altri jihadisti e una forte motivazione psicologica, che deriva dal fatto di godere della stima dei capi dell’Isis, da cui ricevono l’incarico di eseguire una missione importante per l’organizzazione. Alla seconda categoria appartengono gli attentati delle cellule autonome. Propongo di chiamarle in questo modo perché sono gruppi di jihadisti (cellule) che però non prendono ordini, né ricevono risorse, dai capi dell’Isis (autonome). I tre terroristi che, il 3 giugno 2017, hanno realizzato l’attentato sul ponte di Londra (London Bridge), e i terroristi che hanno realizzato gli attacchi a Barcellona e Cambrils tra il 17 e il 18 agosto 2017, sono esempi di cellule autonome. Alla terza categoria appartengono gli attentati dei lupi solitari, che ho ulteriormente suddiviso in “lupi solitari addestrati” e “lupi solitari non addestrati”. Un esempio di lupo solitario senza addestramento è Khalid Masood, il cittadino britannico di 52 anni che il 22 marzo 2017 ha travolto e ucciso cinque pedoni nei pressi del palazzo di Westminster a Londra, sede del Parlamento britannico (6 morti). L’attentatore è poi sceso dalla vettura con un coltello da cucina e ha ammazzato una guardia prima di essere abbattuto da un poliziotto.
Se però il lupo solitario ha ricevuto un addestramento da parte dell’Isis o di al Qaeda, gli effetti degli attacchi tendono a essere più letali. È il caso di Salman Abedi, il kamikaze dell’Isis che, il 22 maggio 2017, ha ucciso 22 persone con uno zainetto esplosivo al concerto di Ariana Grande a Manchester. Abedi aveva ricevuto un addestramento, probabilmente in Libia o in Siria. Come appare evidente da questa classificazione, gli attentati più letali sono quelli che possono contare su un’organizzazione, che l’Isis e al Qaeda, per nostra grandissima fortuna, non sono mai riusciti a impiantare nelle città europee. Poste simile premesse, la questione più importante di tutte, nel breve periodo, non riguarda la mancata integrazione degli islamisti, ma la mancanza di una loro organizzazione. La domanda decisiva, quando si parla di vittime, è: “Perché l’Isis e al Qaeda non sono riuscite a creare una struttura organizzata a Londra, Parigi o Roma?”. Le ragioni principali sono due. La prima è che i musulmani europei sono molto più fedeli all’Europa di quanto non si creda. Pur avendo avuto la possibilità di farsi saltare in aria in massa, si sono rifiutati di aderire alla “proposta politica” dell’Isis. Le organizzazioni terroristiche possono infatti essere immaginate come partiti politici che offrono soluzioni ai problemi della gente. Nello specifico, l’Isis e al Qaeda si sono rivolte ai musulmani europei e hanno detto loro, in una sorta di campagna elettorale, che, per risolvere i problemi da cui sono afflitti, devono farsi esplodere. La risposta dei musulmani europei è stato un “no” corale. La seconda ragione è legata al lavoro dei governi, che è stato molto radicale. A differenza di ciò che si crede, i governi europei hanno utilizzato la mano dura contro i terroristi, uccidendoli tutte le volte che hanno potuto. Questa durezza, e la buona organizzazione delle forze dell’anti-terrorismo, ha reso impossibile, almeno finora, la creazione di un’organizzazione jihadista in Europa. Se l’Isis, in Europa, è destinato a rimanere un’ideologia senza organizzazione, si eclisserà con il tempo, come conferma l’analisi comparata delle stragi jihadiste in Europa nel periodo 2015-2020. Un’idea assassina, per travolgere una comunità politica sorretta da uno Stato, ha bisogno di soldi, appartamenti, documenti falsi, armi e molto altro. Senza basi materiali, è destinata a sparire con il tempo o a diventare un fatto marginale ed episodico. Oggi piangiamo i nostri morti, ma la civiltà liberale è più potente di quanto non si creda.
Blog Alessandro Orsini Docente Luiss
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