Scontro Governo-Regioni. Fontana e Sala: NO lockdown

Attualità
I dubbi dei governatori e l’intervento di Mattarella

I governatori non sono d’accordo. Vorrebbero un approccio diverso, unitario e non a macchia di leopardo. Oltre a questo non convincono altri tre aspetti: gli spostamenti tra le regioni, i tamponi affidati ai medici di base e i ristori. Non a caso, sottolinea Repubblica, il confronto avvenuto ieri mattina tra Conte, Regioni, Province e Comuni si sarebbe trasformato in uno scontro. In seguito, per calmare le acque è sceso in campo anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale ha espresso il desiderio che tra le parti possa esserci “un dialogo costruttivo e una collaborazione tra le istituzioni“.

A un nuovo lockdown Attilio Fontana non ha mai creduto. E anche adesso sembra considerarlo come l’ultima e estrema arma da imbracciare contro il virus. Tanto meno, però, vorrebbe quegli “interventi territorio per territorio, polverizzati e non omogenei”, che il governo spingerebbe affinché fossero le Regioni con il maggior numero di contagi a prendere, anche solo nelle singole città in fiamme. Tradotto: no al blocco di Milano e della sua Area metropolitana, che aleggia da giorni sulla grande malata. Perché, ha spiegato il governatore durante il vertice con l’esecutivo, “se fermiamo Milano fermiamo la Lombardia”. Una posizione che sarebbe condivisa dallo stesso sindaco Beppe Sala. (Repubblica)

«Il governatore Fontana ha sottolineato, e di questo ne abbiamo parlato anche durante il fine settimana, che a nuove restrizioni deve corrispondere ristoro da parte del governo, indicando quanto e quando rispetto a chi viene chiuso» ha detto il primo cittadino.” (Sala)

Un “lockdown immediato ed efficace” per Milano. A chiederlo questa volta è Roberto Carlo Rossi, presidente dell’ordine dei medici di medicina generale del capoluogo lombardo il quale si dice certo “di una cosa: la situazione sia nelle strutture sanitarie ospedaliere che anche nella medicina del territorio è diventata insostenibile”. Per questo, spiega Rossi, “è necessario intervenire con un lockdown immediato ed efficace”.

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