Un virus educato, non c’è che dire e subito saluta. Come fare a spiegargli una suddivisione tutta bella colorata, con un vago odore politico (perché Lombardia e non Campania?), una puzza di ingiustizia e ripicca (perché le regioni rosse sono governate praticamente dal centrodestra?), ma caro virus i DPCM sono predisposti con cura per creare confusione …va in lockdown, non so dove ma non uscire da dove sei. Conte non tiene vergogna, ma “tiene” ben salda la poltrona.
Dichiara Alberto Cirio. “Vi confesso che non ho dormito. Ho passato le ore a rileggere i dati, regione per regione, a cercare di capire come e perché il governo abbia deciso di usare misure così diverse per situazioni in fondo molto simili”, ha evidenziato su Facebook il presidente, il quale non si spiega “perché il netto miglioramento dell’Rt del Piemonte non sia stato preso in nessuna considerazione” e “perché per regioni con situazioni gravi si sia usato un metro diverso”. “Voglio che mi si spieghi la logica di queste scelte”, domanda il governatore. Ma che disastro. Subito le risorse per le famiglie, le attività produttive, chi soffre.
Ma ci sono i soldi ? Scrive Libero “È una corsa contro il tempo, tanto più che dubbi sono già stati sollevati dal Servizio Bilancio del Senato sulle coperture del primo decreto Ristori, in cui sarà assorbito il nuovo provvedimento. Nei rilievi dei tecnici di Palazzo Madama si evidenzia la «scarsa trasparenza» delle coperture stabilite dall’esecutivo, interventi effettuati in maggio ed agosto, in particolare per quanto riguarda diversi crediti di imposta, fra cui quelli relativi alla fiscalità differita attiva (Dta), ai canoni di locazione degli immobili non residenziali, all’acquisto di veicoli a bassa emissione, il bonus per i lavoratori presenti in azienda nel mese di marzo e le misure di integrazione salariale». Con educazione, ma con fermezza “Covid, foeura di ball”
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano