L’odio razziale come reato entra in Tribunale a pieno titolo in un processo e, se l’odio razziale equivale a razzismo, gli imputati a cui è stato attribuito sono di sinistra, eredi di quelle Brigate rosse che hanno infiammato Milano e l’Italia intera. Quattro antagonisti sono stati infatti rinviati a giudizio dal giudice Carlo Ottone De Marchi con l’accusa di aver minacciato la Brigata ebraica al suo passaggio durante il corteo antifascista per l’anniversario della Liberazione, 25 aprile 2018. Per tre imputati c’è anche l’aggravante dell’odio razziale. Antagonisti, abitanti nelle case occupate, che sono presenti nelle manifestazioni con la violenza che tutti conoscono, nutriti di slogan e di una Kultura che dimostrano anche in questo odio contro gli ebrei, disprezzando il “sistema” quando inveiscono contro le Forze dell’Ordine. Forse non per tutti, ma per me il loro odore di piombo e di devastazione, fa paura.
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano