Lo so che è difficile fare storia del presente, ma ogni tanto sarebbe opportuno considerare la politica, che ci vede tutti partecipi e impegnati, e più o meno moderatamente partigiani, con un certo distacco. Con l’occhio, appunto, dello storico: di chi guarda le cose da lontano non disinteressamente, ma con un altro tipo di interesse. E che sa vedere le cose anche con le dovute sfumature, senza schematismi mentali. Proviamo perciò a giudicare il commissario Domenico Arcuri da questa prospettiva, per quello che è o dovrebbe essere: un manager. Non un politico, ma un tecnico con elevata competenza, cioè capacità organizzativa, capace di risolvere problemi complessi in situazioni di emergenza. Un po’ quello che è stato Sergio Bertolaso, lo storico capo della Protezione Civile ai tempi del berlusconismo.
1° fallimento
Amministratore delegato di Invitalia, ove non aveva certo brillato, Arcuri ha assunto il 16 marzo 2020, in piena pandemia, per volontà di Giuseppe Conte che aveva scartato altre candidature, fra cui appunto quella di Bertolaso, il delicato compito di commissario straordinario “per il contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica”. Compito immane, senza dubbio, ma Arcuri ha subito mostrato un’incapacità di focalizzare i problemi, di aggredirli e risolverli, di uscire da un modo di comunicare fra lo spocchioso e l’arrogante, di fare squadra (“creare empatia”, dicono i manager) e non colpevolizzare gli altri (vi ricordate i famosi “liberisti da salotto”?) In sostanza, un fallimento, nonostante che la macchina propagandistica casaliniana avesse cercato all’inizio di avvalorare l’idea di un improbabile “modello italiano”.
2° fallimento
Arriviamo a luglio: il peggio è passato, si parla di “ripartenza” e uno dei problemi diventa quello di farlo in sicurezza nelle scuole. Il premier si rende conto che occorre affiancare un manager alla “sprovveduta” ministra Lucia Azzolina. E che fa? Incurante di tutti, premia proprio l’ineffabile Arcuri. Il quale, oltre ogni buon senso, invece di concentrarsi sulle strutture fatiscenti e sul pronto intervento di un medico di istituto, ha la geniale e costosa idea di comprare banchi a rotelle singoli che non serviranno a nulla. Inutile dire che la ripartenza delle scuole avviene nel casino più completo. E sono due fallimenti, sulle spalle della salute (non solo fisica) e con le tasche degli italiani. Il tutto poi al i fuori, continuiamo con il gergo manageriale, di ogni accountability: procedure, gare, appalti, sono, e non si sa perché, tutti secretati. Due fallimenti secchi, ma, come si dice, tutto lascia presagire che presto ce ne sarà un terzo.
3° fallimento
Ieri il buon Arcuri ha inanellato un altro incaricato da Conte: gestirà nientemeno che la distribuzione del vaccino, quando e se arriverà. E ritorniamo allo sguardo disinteressato dello storico, che non guarda né a destra né a sinistra e né al centro. E che giudica i fatti e non le persone. Come giudicare tutta questa faccenda? Direi solo una cosa: un Paese il cui il Potere non solo non premia il merito, ma premia il demerito nella più totale impunità e arroganza, senza cioè destare un minimo di sdegno o ribellione, e senza pudore; che lo fa alla luce del sole e in modo reiterato, senza che nessuno glielo impedisca e senza che nello Stato, nemmeno al livello più alto, ci siano più gli anticorpi; non ha molte possibilità di futuro. La débâcle di una classe dirigente, di cui Arcuri è fenomeno e epifenomeno, è totale e non dà nessuna speranza.
Corrado Ocone (blog Nicola Porro)
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Ho già dichiarato in TV, che ho molti dubbi sulla tempestività e sull’efficacia dei vaccini contro il Coronavirus. In questa settimana si è annunciata la data di fine Gennaio del 2021, quindi se tutto va bene e vista l’improvvisazione e la confusione che regnano sovrane, anche se sono stati fatti diversi mea culpa, passeranno altri due mesi e mezzo. Quanti positivi al Coronavirus, quante persone ricoverate per il Coronavirus e quanti morti ci saranno in questi altri due mesi e mezzo? Saranno una marea! Il vaccino si poteva fare quando le persone contagiate erano in maniera modesta o accettabile, l’Italia è in colpevole ritardo, ad oggi sono già più di un milione i contagi e mi riferisco a quelli accertati, perché sono molto di più, tanti italiani quest’estate hanno preferito non sottoporsi al tampone per ”godersi” la movida. Il vaccino poteva essere utile quando la pandemia non era molto diffusa, come lo è attualmente, quindi doveva essere fatto al massimo due mesi fa! Si è mai vista una persona che si fa il vaccino contro l’influenza, solamente dopo che ha preso una bruttissima influenza o addirittura è morto per le complicazioni, bronchite, polmonite? Nessun medico l’ha mai vista questa persona! Se io so che a Maggio iniziano a circolare le zanzare, andando per intelligenza la disinfestazione va programmata prima e fatta ad Aprile per evitare la diffusione di questi insetti, ho visto nel 2016 un Comune della Calabria, Bagnara Calabra fare la disinfestazione ad Ottobre, non ha nessuna utilità farla quando l’estate era finita e le zanzare c’erano già da cinque mesi e hanno continuato ad esserci anche dopo la disinfestazione, che tra l’altro era stata fatta dopo ben 26 mesi. Si, per più di due lunghissimi anni non si è fatta alcuna disinfestazione a Bagnara Calabra. Voglio rammentare che si sbaglia a parlare per quanto riguarda il Coronavirus di una seconda ondata, perché la prima ondata non è mai finita, visto che dall’inizio della pandemia, a Febbraio del 2020, in Italia non c’è mai stato un giorno con contagi zero e neanche un giorno con zero morti! Per avere una seconda ondata, la prima ondata deve finire, ma non è mai avvenuto in questi primi nove mesi. Ancora deve iniziare la seconda ondata, ad oggi siamo con il proseguimento della prima ondata! Come nelle partite di calcio, per iniziare il secondo tempo, prima deve finire il primo tempo! Per quanto riguarda il calo di persone contagiate nei mesi estivi, rispetto a Marzo, Aprile e Maggio del 2020, ciò è dovuto al minore numero di tamponi effettuati, per qualche mese è stato davvero ridicolo il numero di tamponi fatti(basta leggere il resoconto giornaliero del Fatto Quotidiano) è evidente che più tamponi fai, più persone positive ci sono, meno tamponi fai, meno persone positive ci sono!!! Inoltre è chiaro che essere positivo, non significa essere malato di Coronavirus, una persona può essere positiva anche con una semplice influenza e stare bene dopo alcuni giorni, quando non c’è più la tosse o qualche linea di febbre, è ormai molto evidente, ed è sotto gli occhi di tutti, che tutti i virologi e tutti gli scienziati che dichiaravano continuamente che quest’estate il Coronavirus sarebbe finito, hanno drammaticamente e tragicamente sbagliato, visto che pure quest’estate ci sono stati un sacco di morti e di contagi!!!