Da tempo con voce misurata, sorriso a mezza bocca, presenza curata nei particolari, si affaccia in televisione il prof. Massimo Galli. Ed è una presenza che in questi mesi è diventata l’oracolo del coronavirus, la sicurezza di chi sa, le parole pesanti come sassi. L’ex sessantottino (definizione del prof Zangrillo) non ha esitazioni nel raccontare pronto soccorso e ospedali al collasso, futuro da tregenda con implicita critica sulla gestione sanità della Regione. La pressante presenza sui media, suggerisce una domanda semplice semplice: ma quando lavora? Una domanda che non si deve fare, naturalmente. Ma ora, vista la popolarità conquistata che neppure un politico riesce a raggiungere, da un piedestallo ideale sentenzia ciò che si deve o non si deve fare, proponendosi come coordinatore. Un personaggio che convalida quel pensiero comune di critica proiettata a gamba tesa contro la sanità lombarda. Galli nuova icona della sinistra? Vedremo. Dichiara “Qualcosa che non funziona sulla medicina territoriale c’è dall’inizio di tutta questa storia e anche prima, mi sembra estremamente evidente”. Così a Timeline, su Sky TG24, il primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano. “I medici di famiglia – ha aggiunto – ancora lamentano, e non sono lamentazioni vane, un’importante carenza dell’organizzazione, di disponibilità di presidi e della gestione complessiva che possa portare alla miglior gestione possibile del paziente domiciliare…Un aspetto decisamente pesante da sopportare per le persone che stanno a casa – ha aggiunto Galli – è la povertà di farmaci di cui disponiamo per le alleviare le preoccupazioni, vengono usati molti antibiotici che non servono a nulla, ma in fin dei conti le possibilità terapeutiche a domicilio sono molto limitate”
Il dottor Luigi Cavanna dell’ospedale di Piacenza, oncologo, ha rilasciato un’intervista a la nuova Bussola Quotidiana esponendo la soluzione cura a Domicilio” senza supponenza, ma con risultati eccezionali.
“Nella mia vita professionale e lavorando non a Houston, ma a Piacenza, sono riuscito a produrre più di 250 lavori scientifici censiti. Ma per il covid ho scelto un’altra strada, più diretta e concreta utilizzando i media generalisti.” Per dire “Che più velocemente ci rendiamo conto che il covid va curato a domicilio, prima risolveremo questa pandemia…”Primo: il covid è una malattia infettiva che provoca come complicanza la polmonite. Più precocemente viene curata, più si hanno risultati buoni e meno le persone peggiorano e questo lo abbiamo toccato con mano.” Descrive ”Abbiamo cominciato ad andare nelle abitazioni a Piacenza con una metodica approvata: un medico e un’infermiera con un ecografo e il tampone: fatta la diagnosi di covid lasciavamo un saturimetro e i farmaci. In questo modo abbiamo curato tante persone con una risposta favorevole. Dopo 15 giorni, abbiamo rafforzato le equipe e siamo arrivati a sette su tutto il territorio di Piacenza “ E svuotati i pronto soccorso e gli ospedali. Quanti pazienti avete raggiunto? 300.E quanti morti? Zero. Come si giustifica questo incremento di contagi? Fisiologico, è la stagione. Non c’entrano i nostri comportamenti di quest’estate? No. Perché? Perché i tempi di incubazione sono di massimo 15 giorni, deve essere stata un’estate molto lunga se i contatti di luglio e agosto si manifestano adesso, non trova?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano
Grazie Dr. Cavanna! C’è ne fossero come lei. Che Dio la benedica. Dory