Forse il Ministro dei Beni Culturali Franceschini non ama i fumetti e quel mondo di creatività che rispecchia costume, evoluzione della società, espressione artistica, ma negare la possibilità di attingere al fondo destinato al sostegno di musei e luoghi della cultura non statali dopo la prima ondata di emergenza sanitaria, è stata veramente una dimenticanza colpevole. Oggi, comunque, dopo la protesta ospitata da Il Giorno, anche Il Museo del Fumetto di Milano è salvo e l’on. Franceschini si è scusato “per la svista burocratica”.
Va beh… sarà anche un errore burocratico, ma pensare che un luogo di incontri, di memorie, di suggestione come WOW continuerà, riempie di gioia una giovane (io) che negli anni 70 iniziò a scrivere liberando la fantasia, soggetti e sceneggiature di fumetti. E partecipai anche alla stesura di quell’ABC del fumetto che ebbe vita breve ma intensa. Sicuramente il metodo proposto era naif, ma entusiasmante. Quante lettere di aspiranti disegnatori! Il direttore del Museo Bona dichiara orgogliosamente a Il Giorno “Altro fatto positivo è che in questi giorni siamo stati contattati da moltissime associazioni che si occupano di fumetto, per unire le forze. Non bisogna fermarsi qui: al ministro ho chiesto che i prossimi impegni del governo non volgano soltanto a finanziare nuovi progetti più o meno faraonici, ma che salvaguardino le tante realtà che già operano da tempo e con impegno.”

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano